Come si suol dire, un’altro anno è scivolato via con la stessa sensazione di essere passato in fretta, ma comunque sempre 365 giorni sono trascorsi.
Ed ogni anno, al 31 di Dicembre, è come chiudere la contabilità e pensare o fare mente locale su quel che hai fatto di buono, o meno, insomma è tempo di bilanci. Forse è anche inutile, in quanto oggi si tira a campare giorno per giorno affrontando quel che la mattina ti si para davanti, ma tuttavia è bene riflettere su quel che è stato, e cercare di migliorarsi, progettare, o non commettere gli stessi errori. Io dovessi raccontare il mio 2014, annoierei chi legge, ma mi limito a evidenziare le cose che hanno lasciato in me, una importante traccia. Mi piace iniziare con l’esperienza della mia prima mostra fotografica dove ho raccontato il viaggio presso i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau nel tentativo di far capire a chi la visitava, quanto sia importante tenere presente la storia . Ho avuto la sensazione di sentirmi utile, raccontando ai ragazzi delle scuole quel che vi era impresso su quelle stampe. Ma la gioia più bella e che mi ha fatto scivolare qualche lacrima, è stato il leggere tutti i pensieri della gente sul libro che inizialmente doveva contenere una firma di presenza, e che invece si è rivelato un raccoglitore di emozioni popolari. Ho poi continuato a lavorare, con una attenzione particolare agli eventi importanti della mia amata Roccella Ionica, e che viva Dio ha potuto vantare l’orgoglio di essere ammirata con una certa invidia dalle altre cittadine limitrofe. In tutto quello che filtravo dall’obiettivo della fotocamera vi erano sempre una infinità di sorrisi, gioia di fare, partecipazione collettiva ed amore per il proprio paese. Capitolo a parte per quel che ho vissuto nel raccontare attraverso le immagini, l’opera grandiosa dei volontari dell’ U.N.I.T.A.L.S.I. che con vulcanica euforia e travolgente coinvolgimento sanno estrarre la felicità dal cuore di chi tanto fortunato non è. Questa euforia contagiosa mi ha portato a conoscere altre realtà ed altre persone che danno il massimo nell’occuparsi di disabilità, come l’Associazione Ali d’Aquila che ha letteralmente conquistato il mio cuore e che presto avrò il piacere di rivedere. Questo 2014 insomma, ha portato una ventata di cose belle, che nel vivere quotidiano contano tanto, e se non altro cercano di nascondere quelle meno belle, come la perdita di un amico che con grande coraggio ha affrontato una battaglia senza vittoria, ma che in compenso ha lasciato in eredità a tutti coloro che l’hanno conosciuto, una lezione di vita e di amicizia vera e sincera. Io di questo ho promesso a me stesso di farne tesoro ma questa promessa non basta a colmare il vuoto che ha lasciato intorno a noi.
Infine ho avuto la gioia infinita di vedere più spesso i miei nipotini che mi hanno fatto ritornar bambino facendo però pesare la loro lontananza. E per ultimo lascio uno spazio alla mia famiglia, a mia moglie che mi sta dimostrando di essere una Donna con la D maiuscola, e che mi sopporta e supporta in tanti momenti, anche non facili e mia figlia che vedo crescere giorno per giorno, non solo fisicamente, e mi fa capire come il tempo vola senza pietà alcuna.
Tutto sommato è stato un anno come tanti passati, senza grandi cose, ma che comunque ha lasciato la sua traccia per essere ricordato nel migliore dei modi. Spero che il prossimo possa essere logicamente migliore, ma soprattutto spero in cuor mio di potermi guardare intorno e vedere più sorrisi, e meno facce tristi, meno invidia e più altruismo, meno egocentrismo e più rispetto per quello che gli altri riescono a fare, anche se poco. Auguri a tutti quindi , cerchiamo di vivere all’insegna della serenità guardando l’orizzonte con un filo di ottimismo, e se la vita ci sembrerà non tanto benevola nei nostri confronti, forse dovremmo ricordarci delle parole di Giovanni Paolo II “Prendete in mano la vostra vita, e fatene un capolavoro” …..almeno proviamoci. !