Alla fine ci siamo arrivati. L’orgasmo femminile. “Quali sono le differenze tra l’orgasmo del maschio e quello della femmina?”, “Come mai non ho mai avuto un orgasmo?” oppure “Qual è il modo più semplice per una donna di raggiungere l’orgasmo?”. In effetti la mancanza di conoscenze su questo tema non ci sorprende anche quando riguarda persone di ottima cultura generale. Basta pensare ai corsi di educazione sessuale che ci facevano nella scuola oppure le risposte che il Medico di Medicina Generale medio fornisce ai pazienti rispetto a problemi riguardanti la sessualità. Tutto quello che impariamo su questo argomento di solito proviene da nostri amici, oppure da internet. Ma, come avrete scoperto, queste non sono sempre le fonti più chiare ed affidabili per le informazioni quando si tratta di sessualità. Come risultato, ho pensato che sarebbe stato abbastanza utile mettere insieme questa piccola guida condensata che ogni donna, e ogni amante delle donne, dovrebbe conoscere al riguardo dell’orgasmo femminile. Nessun segreto, solo un po di chiarezza.
- La maggior parte delle donne non hanno l’orgasmo attraverso il rapporto vaginale classico. Ci sono un sacco di donne che si sentono molto a disagio perché non riescono a raggiungere l’orgasmo mentre si fa sesso. Tuttavia, questo è in realtà una esperienza del tutto normale e non significa che le cose vadano male. In realtà, la maggior parte delle donne (probabilmente tutte) raggiunge l’orgasmo tramite la stimolazione diretta del clitoride. Chi ha il cosiddetto orgasmo vaginale, in un modo o nell’altro sta stimolando il clitoride. Questo porta al prossimo punto.
- Il clitoride, anche se piccolo, ha tante terminazioni nervose come un pene ed è l’unico organo del corpo umano che ha il solo scopo di fornire il piacere sessuale. Un gruppo di ricercatori italiani capitanati dai sessuologi Vincenzo e Giulia Puppo, sostiene che non esista l’orgasmo vaginale ma solo quello clitorideo. Ad oggi, nonostante molti gruppi di ricerca ed eminenti scienziati abbiano storto il naso, le ricerche più avanzate sembrano dare ragione ai due sessuologi italiani.
- Dagli anni ’70 in avanti grandi ricercatori di tutto il mondo ci avevano detto che aveva la forma di un sacchetto, misurava otto millimetri ed era localizzato nella parete vaginale anteriore. Mi riferisco al Punto G. Attualmente invece andiamo a riportare una dichiarazione netta ed inequivocabile del mondo scientifico: il punto di Grafenberg, Punto G se preferite, non esiste affatto. Conseguenza di ciò non esisterebbe nemmeno l’orgasmo vaginale. Lo sostengono a gran voce anche loro, i due sessuologi Vincenzo e Giulia Puppo.
- Sarebbero “privi di basi scientifiche” anche l’eiaculazione femminile e il cosiddetto Pgap (Persistent genital arousal disorder, cioè il disturbo persistente dell’eccitazione genitale): sono solo interessanti effetti speciali da film porno sci-fi. Quella che chiamiamo eiaculazione femminile, è realmente un fenomeno osservabile ma sarebbe solo l’espulsione violenta e fuori controllo volontario di urina in concomitanza di stimoli meccanici e sessuali particolari.
- Diamo una buona notizia: le ultime ricerche sulla sessualità femminile sostengono che tutte le donne possono sperimentare l’orgasmo durante un rapporto sessuale. Ma non solo: quasi tutte le donne hanno la capacità di sperimentare orgasmi multipli. Dopo l’orgasmo, gli uomini sono sottoposti a ciò che è noto come il “periodo refrattario”, dove nessuna quantità di ulteriori stimoli sessuali produrrà un altro orgasmo. Questo periodo “silente” può durare da pochi minuti a molte ore a seconda dell’età e delle caratteristiche degli stimoli. Per le donne, invece, tale periodo non esiste. Con la stimolazione continua, le donne possono essere in grado di provare diversi orgasmi in rapida succession. Le ricerche attuate negli anni ’60 da William Masters e Virginia Johnson, che sono ormai un classico dello studio della sessualità umana, sostengono che la maggior parte delle donne hanno la capacità di sperimentare orgasmi multipli; tuttavia, molte donne non lo saprebbero, solo perché non avrebbero mai provato.
- Il più grande limite del piacere sessuale femminile sembra essere quello della lentezza a raggiungere un livello adeguato di eccitamento: il tempo necessario ad eccitarsi può andare da 3 sino a 10 volte di più rispetto all’uomo.
- La capacità di provare l’orgasmo non dipenderebbe così tanto dal partner e dalla sua “bravura” a letto, bensì da quanto la donna conosce se stessa, ad esempio durante la masturbazione, e da quanto è in grado di comunicare le sue proprie caratteristiche al partner; ovviamente il partner deve essere disponibile a seguire le indicazioni della donna.