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Il romanzo è interamente narrato dal personaggio di Zac Efron, ovvero Jack James, lui ha un ruolo principale, da poter essere considerato il protagonista della storia, prima di Ward James (Matthew McConaughey), e per terzi Yardley Acheman (David Oyelowo) e Charlotte Bless (Nicole), seguiti da John Cusack nei panni del detenuto Hilary Van Wetter. Ovviamente nulla può essere detto perché come è stato già scritto all'inizio, la sceneggiatura è stata più volte editata, e il romanzo è stato completamente adattato allo schermo, è questo è un bene. Infatti, la scorrevolezza non è il punto forte di questo romanzo, se tutto dovesse essere stato riportato sullo schermo lasciando intatto lo stile di Dexter, ci sarebbe ben poco, non ci sono dei forti dialoghi tra i personaggi, si spende tutto più che altro in indagini, per il resto ogni pagina viene usata per descrivere, quello che vede e quello che sente e pensa, Jack James in ogni fase della vicenda. Quello di Jack James è un personaggio molto semplice, non molto originale, il solito ragazzino, testa calda, che segue e ammira il fratello maggiore. Jack James lavora per il padre, soprannominato World War James (interpretato da Scott Glenn) per il suo carattere non molto trattabile, lui dirige il giornale locale di Moat County; mentre Jack si occupa della guida dei camion per il trasporto dei giornali. Arriverà un giorno il fratello, Ward James a portarlo con sè, fuori da quella piccola cittadina, ed a trascinarlo nelle indagini di un nuovo caso, di cui si sta occupando insieme al collega, Yardley Acheman. Se Ward, è un uomo completamente introverso, taciturno, e comunque un bravo ragazzo, Yardley è completamente l'opposto, spavaldo, donnaiolo, presuntuoso, non una brava persona, e comunque non una persona onesta. Dopo che i due reporter si stabiliscono in un ufficio di Lately, che sarà la base operativa, dell'indagine che stanno per iniziare, in un caldo pomeriggio di quell'estate della fine degli anni '60, arriva lei, la donna che ha iniziato tutto ciò, Charlotte.
Quello di Charlotte Bless è un personaggio all'apparenza semplice ma allo stesso tempo molto complicato. Charlotte fa un lavoro mediocre, segue una vita semplice se non squallida, nel tempo libero ritaglia dai giornali le foto dei nuovi detenuti, incarcerati per rapine, omicidi e quant'altro, un giorno quella che le capita tra le mani è la foto di Hilary Van Wetter, in carcere da qualche anno per l'omicidio dello sceriffo Thurmond Call, come per gli altri, anche con lui inizia un rapporto epistolare, e con il passare dei giorni sembra innamorarsi di lui, tanto da voler convolare a nozze, e da qui il proposito di liberalo, convinta della sua innocenza, scrive una lettera al Miami Times. Charlotte è una donna volgare, tutti sono attratti dalla sua bellezza e da quel suo essere sessualmente provocatoria, ed ovviamente lo stesso Jack James prenderà una cotta per lei. Lei è una donna schietta in modo estremo, sembra che lei sappia sempre quello che vuole, ma non serve molto per capire quanto sia stupida, e terribilmente fragile, succube anche dei suoi stessi errori. Quello di Charlotte è il personaggio più interessante del romanzo insieme a quello di Ward James, è un personaggio dalla forte interiorità, pieno di insicurezze e angosce, in una donna terribilmente volgare, ed anche un pò oca, se vogliamo. Nel romanzo Charlotte non è onnipresente, c'è all'inizio, poi nelle visite insieme ai giornalisti, al carcere per fare domande a Hilary sui fatti, svariate volte, poi in un episodio di tempo libero a Lately, al mare, insieme a Jack James, con cui instaura un rapporto, forse per lei materno, nonostante la grande attrazione di Jack nei suoi confronti, poi in svariate situazioni nell'ufficio. Infine in un ultimo a Daytona Beach, con Jack e Ward, e poi niente di più, la vicenda rimane tutta nelle mani di Ward e Jack per tutta la seconda parte del romanzo. Chissà se Dexter abbia esteso il ruolo, o per lo meno abbia arricchito i dialoghi soprattutto per Charlotte. Una delle sue scene più belle, degne di nota, e quella dopo una visita in carcere a Hilary, lei in macchina per il ritorno, piange silenziosamente, dalla situazione in cui si trovava, smarrita, qui mostra la sua fragilità, il suo infantilismo; per quello in cui lei si sta per trasformare, per la sua stupidità, in una vittima per certi versi. E come Jack ci si chiede magari come si possa essere innamorata di un uomo, orribile come Hilary, parte della famiglia Van Wetter, epicentro di tutta la vicenda, quella troglodita famiglia, tipica feccia della società; e la loro casa nascosta nella palude di Moat County, dove scuoiano le pelli degli alligatori, il simbolo forse di questa storia, tutto inizia lì, tutto finisce lì, tutto passa da lì.
C'è da dire, pane per i denti di Lee Daniels, lui che di personaggi controversi se ne intende. Il cambio di regia in lui è stata una scelta assolutamente azzeccata, sperando però che non cada nel tranello di ripetersi nel suo stile registico, un pò autocelebrato, però assolutamente godibile in quel suo ultimo successo, se non il suo miglior film, Precious, a da qui al 2012 l'attesa sarà dura. Le premesse per un ottimo film ci sono tutte, sicuramente il romanzo non è uno dei migliori che abbia mai letto, ma è significativo nell'essere una finestra su una realtà squallida, cruda e crudele, di una società marcia proprio a partire dal suo interno. Pete Dexter scruta quel confine, quella linea che divide l'essere umano, l'uomo, dalla bestia; superata la sua integrità. Termina il romanzo con una frase chiave, che racchiude in sè quelli che sono il giovane Jack, l'introverso Ward, quella stupida di Charlotte, quel bastardo di Hilary con i suoi familiari poco differenti dalla selvaggina che cacciano nella loro palude. "Non esistono uomini integri".
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