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Tutto Suo Padre: una Maratona di Risate e Commozione

Creato il 28 marzo 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Postato il marzo 28, 2012 | TEATRO | Autore: Antonino Reina

Tutto Suo Padre: una Maratona di Risate e Commozione«Resterete qui dentro per tre ore e venti. Se ci pensate, con il prezzo medio del biglietto a 40 euro, mi pagate 14 euro l’ora. Meno di una badante». Inizia così “Tutto suo padre”, lo show messo in scena sul palco del 105 Stadium di Rimini da Enrico Brignano. Uno show divertente, toccante e di certo, insolito, per la durata e perché alle continue, esilaranti, provocazioni in chiave comica lanciate al pubblico si sono alternate tenere riflessioni di vita vissuta. A sottolineare quanto la recente scomparsa del padre abbia lasciato il segno, in egual misura, sul piano umano ed artistico, e come, a tratti, la tentazione di voltarsi indietro prenda il sopravvento. Ed in effetti, di Nino ed Anna Brignano lo spettacolo è pieno: ricordi d’infanzia, foto proiettate sugli schermi, divertenti aneddoti familiari sulla balbuzie del padre, su una pensione che sembrava non arrivare mai, su certi dialoghi “muti” ma, al contempo, pieni di quell’amore, granitico, che animava le famiglie di una volta. In mezzo, tanta satira, pezzo forte che Brignano mostra di eseguire con straordinaria maestria: la burla della nuova norma sul finanziamento pubblico dei partiti; Angela Merkel (“una lavatrice col tight”); Monti; il caso-Lusi, tesoriere della Margherita (“il partito più inutile della storia”); Schettino e il naufragio del Giglio. E un invito costante, urlato alla platea: «Non applaudite, è demagogia!». Difficile attenersi, perché certi spunti divertono e trascinano il pubblico, come le invettive a Sarkozy, alla consorte (“Apicella canta meglio di Carla Bruni”) e a tutto l’antipatico popolo francese, reo di depistare i poveri turisti italiani in vacanza. Una carrellata che travolge tutti e che indugia sui politici di ieri e di oggi, definiti impietosamente “Onorevoli senza onore”.

Tutto Suo Padre: una Maratona di Risate e Commozione

Uno show, scritto in collaborazione con Massimiliano Giovanetti, a forti tinte romanesche, in cui Brignano non disdegna, comunque, una breve parentesi dedicata alla Romagna e a Rimini, l’antica Ariminum, e, soprattutto, alla gradevole musica, accompagnato da cinque coriste “prelevate dalla strada” e da una banda di musicisti-galeotti. Capitolo finale consacrato all’amore e alle fasi del corteggiamento, al controverso rapporto tra uomo e donna, alle perversioni sessuali, trattate con eleganza ed ironia, con una splendida mimica, più che con le parole. Fino alla meravigliosa chiusura, incentrata ancora una volta sul padre Nino. Luci soffuse, un leggio, la foto del genitore a fare da sfondo, e una poesia dedicata a lui: «Dal lenzuolo tira fuori una mano per stringere la mia… Ninna nanna a mio padre che mi vuole al suo fianco…». Occhi lucidi, sul palco e in platea.



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