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Tv: Mulder e Scully tornano in servizio con X-Files

Creato il 12 dicembre 2015 da Trescic @loredanagenna

Caposaldo del 'rinascimento televisivo' made in Usa, cult mondiale corredato da un trionfo di fanfiction sui due protagonisti Mulder e Scully (ma non solo), palestra per alcuni dei nuovi autori del piccolo schermo più celebrati, da Alex Gansa ( Homeland) a Vince Gilligan ( Breaking Bad), torna a 13 anni dalla chiusura alla nona stagione (2002). L'ideatore della serie noir fantascientifica Chris Carter per il pilot della decima stagione, My struggle, presentato in anteprima internazionale al Courmayeur Noir in Festival e in onda su Fox il 26 gennaio 2016 (due giorni dopo gli Usa), affidandosi all'inalterata alchimia fra Gillian Anderson e David Duchovny, ci reimmerge fra complotti, misteri e alieni, con uno sguardo all'attualità.
La decima stagione in 6 episodi, con una continuità di racconto fra il primo e l'ultimo e per gli altri storie singole, ha anticipato Chris Carter all'anteprima Usa del New York Comic Con, parte mostrando i percorsi che hanno allontanato i due protagonisti. Dana Scully (Anderson), lavora come chirurgo all'ospedale Our lady of Sorrows, dove aiuta bambini affetti da malformazioni congenite mentre Fox Mulder (Duchovny), si è isolato nella sua ossessiva ricerca di risposte dietro le verità ufficiali. A riunirli è Tad O' Malley (Joel McHale) anchorman conservatore sensazionalista (l'assonanza con la controversa star di Fox news, Bill O' Reilly, non è casuale, ndr), esperto in trame segrete ed extraterrestri. Il divo mediatico porta i due ex agenti dell'Fbi ad incontrare Sveta (Annet Mahendru, già in luce nella serie spionistica The Americans), che ha il corpo segnato da inquietanti 'rapimenti' e esperimenti. Attraverso la ragazza Chris Carter mette in collegamento il passato, con il 'mitico' incidente di Roswell, e l'oggi, dove è in atto un controllo sempre più capillare dei governi sulla comunicazione e le libertà personali. Il tutto arricchito da battute e interrogativi stentorei come 'Siamo veramente soli o ci hanno sempre mentito?'. Otre a Mulder e Scully, riappaiono altri personaggi ai quali i fans sono molto affezionati, come Skinner (Mitch Pileggi) vice direttore dell'Fbi e, con un tocco di humour nero, L'uomo che fuma (William B. Davis).
Per Chris Carter, visto il momento storico, e le rivelazioni di personaggi come Assange e Snowden "questo è il momento perfetto per raccontare storie di X-Files - ha detto al New York Comic Con - è una delle ragioni perché ero così eccitato nel fare la serie, avevamo molto di cui scrivere". Questo ritorno ha preso il via quando Duchovny si è mostrato interessato a una nuova stagione che potrebbe non essere l'ultima: "David mi ha detto 'dobbiamo uscire e colpire duro - ha ricordato Carter - Sapevo che avevamo bisogno di fare una dichiarazione forte e essere coraggiosi".

Anderson e Duchovny, dopo apparizioni al cinema non troppo fortunate, sono tornati alle serie tv: di recente si sono visti in The Fall-caccia al serial killer, su un uomo che uccide donne giovani, single e in carriera, e Aquarius, la serie ambientata in California e che racconta l'America della seconda metà degli anni '60 anche attraverso la vicenda di Charles Manson.

IL CASO X FILES

Fin dalle prime puntate, nel 1994, X-Files fu un successo, contendendo a Twin Peaks lo scettro di serie cult degli anni '90. Venne lanciato in seconda serata su Canale 5, ma l'esito degli ascolti spinse l'allora direttore Giorgio Gori a promuovere la terza puntata in prima serata, raccogliendo uno share del 15,03%. Un ottimo risultato che preannunciava il fenomeno. Schierato in palinsesto per tutta l'estate (periodo non proprio favorevole ai grandi ascolti) X-Files guadagno' all'ammiraglia Mediaset (allora ancora Fininvest) una media di ascolto di tre milioni e 700 spettatori e uno share del 20.52 per cento (l'ultima puntata aveva segnato il 23 per cento di share e superato il milione di ascolti). Abbastanza per far decidere di ritrasmettere in autunno le vecchie puntate in attesa delle nuove puntate che la Fox e il suo produttore Chris Carter stavano preparando. Il 'caso' X-Files, esplode l'anno successivo quando la nuova serie, passa alla prima serata della giovanilistica 'Italia 1'. Mentre i due attori protagonisti (David Duchovny e Gillian Anderson) si godono la celebrita', alla serie televisiva vengono dedicate riviste, convegni, dibattiti e maratone notturne nei cinema. Memorabile quelle di Milano e Roma con migliaia di ragazzini che premevano per entrare a vedere sul grande schermo la loro serie preferita. ''A Milano tra l'altro nevicava - ricorda uno che c'era - e quelli fuori stavano ghiacciando''. Nel frattempo la X-files-mania prospera per spiegare il fenomeno si scomodano sociologi e settimanali d'opinione, inventando termini come 'X-File-osophy' e 'New X-Generation'; libri, siti Internet, dischi, fans club, radio, feste, convegni, dibattiti universitari, gadgets, premi, non mancano. E non manca nemmeno un invito ufficiale dell'Fbi ai protagonisti a visitare il quartier generale del Pentagono a Washington. Nel '98 Chris Carter decide di portare 'X-Files' sul grande schermo con 'X-files-il film', ma fu un mezzo fiasco. In Italia dovette affrontare al botteghino 'Salvate il soldato Ryan' di Steven Spielberg e non gli ando' bene, sintomo che il piccolo schermo era la sua giusta dimensione. Numerosi i riconoscimenti in patria al telefilm: 'Usa Today' ha descritto l'immaginario del telefilm come 'an exhilarating and terrifying place to be'; il prestigioso settimanale 'Entertainment Weekly' ha definito il programma come 'a cult favorite'; in totale la serie si e' aggiudicata 15 Emmy Awards, 5 Golden Globes, 5 Saturn Awards, 4 ASCAP Awards e un People's Choice Award.

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