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Creato il 18 febbraio 2011 da Albertogallo

mad men - joan

MAD MEN

Se Lost rappresenta, in ambito televisivo, il non plus ultra circa gli aspetti di plot e coinvolgimento emotivo spettatore-personaggio, Mad men è invece il serial più esteticamente curato, raffinato e perfetto che si sia mai visto sul piccolo schermo.

Ambientato a New York e dintorni nei primi anni Sessanta, si muove intorno ai dipendenti dell’agenzia pubblicitaria Sterling Cooper, di cui fanno parte il donnaiolo direttore creativo Don Draper, la segretaria (poi copywriter) Peggy Olson, la crudele e provocante Joan Holloway, il giovane e ambizioso Pete Campbell e le loro rispettive famiglie. È incredibile lo sfarzo, la cura per il dettaglio, l’eleganza formale che trasudano da ogni singolo fotogramma di Mad men: ogni oggetto, ogni poster, ogni accessorio, persino la marca delle sigarette fumate dai personaggi… nulla è lasciato al caso, e tutti i dettagli contribuiscono alla costruzione di un’atmosfera che ricorda da vicino quella presente in alcuni film come Far from heaven, Revolutionary road e parte di The hours. Atmosfera invero alquanto inquietante, in cui la bellezza estetica di ambienti, attori e costumi si fonde alla perfezione con le ingiustizie di una società sotto certi aspetti ancora peggiore di quella attuale. Senza calcare troppo la mano su aspetti politico-sociali (Mad men non è né vuole essere un serial di denuncia), ogni puntata affronta a viso aperto le ingiustizie, le ipocrisie e la fondamentale tristezza degli anni Sessanta in America: sessismo, discriminazione razziale, discrepanze economico-sociali, spietatezza del mondo degli affari, tradimenti coniugali, omofobia, alcolismo, scorrettezza politica… ce n’è per tutti i gusti. Il mondo di Mad men, immerso nella cupa atmosfera della guerra fredda, è un mondo di squali in cui solo i più spietati e i più furbi (o i più ingenui) riescono a sopravvivere. E la cosa notevole è che tutto viene narrato senza grandi colpi di scena, senza scene madre, senza avvenimenti straordinari, all’insegna di un’asciuttezza narrativa e di un rigore formale veramente rari per un prodotto televisivo – cosa che, allo spettatore occasionale, potrebbe anche far storcere il naso: il rischio noia è sempre dietro l’angolo. I principali ribaltamenti narrativi di questo serial nascono dall’interiorità dei personaggi, dai ricordi ingombranti del loro passato, dal loro senso di inadeguatezza rispetto al mondo in cui si trovano, piuttosto che da eventi oggettivamente notevoli. Anche in questo caso, dunque, come in Lost (anche se per motivi completamente diversi), è necessario seguire ogni episodio con grande attenzione se si vuole coglierne il significato profondo.

mad men - sterling e draper

Coerenti con la loro missione di esploratori della mente e dei sentimenti umani, gli autori di Mad men hanno deciso di mettere in secondo piano anche il contesto storico: sappiamo della campagna elettorale di Kennedy contro Nixon (la strategia di quest’ultimo è curata proprio dalla Sterling Cooper, azienda super-conservatrice), sappiamo del “pericolo rosso”, sappiamo che Marilyn Monroe e Jacqueline Bouvier erano i punti di riferimento estetici per le donne dell’epoca, ma poco altro ci viene detto, tanto che i piccoli riferimenti storico-politico-sociali presenti in qualche episodio risultano comprensibili solo a chi già possiede una conoscenza almeno basilare di quel contesto (condizione, più difficile per noi non-americani, che arricchisce evidentemente la fruizione del testo). Eppure, con trovata geniale, il passare del tempo viene comunque scandito, ma da elementi apparentemente poco significativi come l’arrivo, in ufficio, della prima fotocopiatrice o l’uscita al cinema di determinati film (per esempio nella prima stagione viene citato L’appartamento di Billy Wilder, film che illustra vicende molto simili a quelle narrate in alcuni episodi di Mad men).

Geniale sin dalla bellissima e stilosissima title sequence (che ricorda da vicino i lavori di Saul Bass), parodiata anche in una puntata dei Simpson, Mad men (partito nel 2007 e ancora in produzione) è uno dei serial televisivi più premiati di tutti i tempi. A buona ragione.

Alberto Gallo



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