Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e come la mettiamo se la saggezza popolare dice poi che I guai della pentola li sa il coperchio? A quanto pare un eterno ed irrisolto conflitto tra l’infernale e il celestiale che comunque lega i due a doppio filo. In effetti se al posto del diavolo ci mettiamo un designer, questo comincerà a progettare prima l’una, poi l’altro in barba a ciò che da secoli inquieta i popoli. E così il dissidio finisce. Lo sa bene TVS l’azienda marchigiana impegnata dalla fine degli anni ’60 a progettare e a realizzare strumenti per la cottura che, grazie a innovazione e tecnologia, arricchiscono l’esperienza ai fornelli. Fino al 6 settembre allo spazio Impluvium della Triennale di Milano, una divertente e curiosa esposizione narra la storia evolutiva di oggetti riconoscibili e appartenenti alla nostra quotidianità: curata da Aldo Colonetti e Aldo Capatti, Padella è una sorta di evocazione dal sapore futurista che si riflette nel cuoco di domani.
Un spazio espositivo che ne esalta le tappe principali, dal processo produttivo alla rivoluzione concettuale e funzionale fiero di un primato: l’ingresso del colore. Un percorso suddiviso in due aree. Una dedicata alla storia del prodotto, l’altra invece all’arte, ad esso sempre affiancata dall’azienda. Ma tutto ha inizio con l’interessante storia di una padella. La tiriamo fuori dalla credenza, la maltrattiamo un po’, la mettiamo sul fuoco, poi tutta sporca la sciacquiamo, magari fregandola con veemenza utilizzando una paglietta e poi, dopo una passata di straccio, di nuovo in credenza. Ma no, povera padella, non è mica questa! Eppure è sempre con noi, tutti i giorni a pranzo e a cena; ciò nonostante non pensiamo mai a come viene al mondo: formatura, saldatura, sgrassatura, sabbiatura, lavaggio, rivestimento, cottura e poi in virtù del fatto che c’è padella e padella, si passa anche alla serigrafia che le dona carattere e di nuovo alla cottura.
Torniamo alla mostra, una grande parete racconta la storia del prodotto dal 1968 ad oggi. Una serie di oggetti dalle forme e dai colori sorprendenti concepiti da grandi maestri e studi di design. Colori, stili, rivoluzioni interpretano, attraverso questo oggetto, i cambiamenti culturali e di costume di un mondo costantemente alle prese con repentine e veloci trasformazioni. Si parte dagli anni ’70 con i primi timidi approcci al colore della linea Pentolinda firmata da Matteo Thun, dove evidenti risultano le tracce di pennellate a mano, per arrivare ai primi prodotti industrializzati che giocano, grazie a forme e colori, a stuzzicare l’immaginazione; usciamo degli anni ’80 con Massima di Dolcini Associati (se leggete sul fondo esterno comprenderete il perché del nome) ed entriamo nei ’90 con Home Sweet Home realizzata in collaborazione con Disney.
ùSignificativi gli anni ’90 che arrivano e irrompono con nuove forme e nuovi segni grafici, divertente la Zoo Collection di Dolcini Associati del 1995; originale, purtroppo fuori produzione, Ovo di Maurizio Poletti prodotta nel 1997 e l’inconfondibile Bubble Pan di Arianna Romagnoli del 1999.
Arriva il nuovo secolo e l’innovazione continua incessante. Compaiono nel 2010 le simpatiche sagome della collezione Earth Animaletti, progetto realizzato in collaborazione con lo IED, alla quale seguono nel 2012 Liquida di Angelo di Porto, Afrodite del trio Judd, Leonardi e Albini e Arco firmata da Giugiaro Design. Di Alberto Meda è invece Maestrale, che vede la luce nel 2013.
Terminata l’esplorazione di questo wall of pans da sogno si entra in uno spazio che al meglio esprime la passione per l’arte di questa realtà produttiva. L’idea ha origine da L’arte in Padella, un progetto che nasce nel 2009 ad Arte Fiera Bologna e approda oggi in Triennale con una piccola galleria, una mostra nella mostra curata da Ludovico Pratesi, che presenta Padelle d’Artista, un’inedita rassegna realizzata con il contributo di artisti contemporanei. Tra i tanti coinvolti nel progetto possiamo trovare, Airò, Arienti, Bartolini, Nunzio e Ruffo, ma è veramente una ristrettissima selezione, da vedere c’è di più, molto di più.
Se pensate di uscire perché credete che sia finita qui, vi sbagliate eccome. Padella regala anche un momento interattivo; vi potrete sedere intorno a un grande tavolo, dotarvi di stickers colorati e con svariate forme e dare sfogo alla vostra creatività per decorarne una con uno speciale messaggio. Fotografate il vostro lavoro e pubblicatelo sulla pagina Facebook di TVS, non dimenticatevi l’hashtag #messageinapan per partecipare al concorso e aggiudicarvi una sorpresa come premio al vostro estro.
Anche io, durante la presentazione ufficiale, ho fatto la mia, et voilà!
E con la mia padella vi do appuntamento alla settimana prossima, stay tuned con Funk design.