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Twitter - Come fare per preparare e realizzare un live twitting interessante?

Da Fioridilylla @c_venturini
Twitter - Come fare per preparare e realizzare un live twitting interessante? Twitter è uno dei più importati social network del momento. Il suo utilizzo è rilevante per quelle realtà che desiderano diffondere in tempo reale i loro contenuti. Tale diffusione si accentua quando si vuole offrire un servizio di copertura social riguardo eventi che possono interessare un pubblico anche a distanza. Ma la domanda nasce spontanea: come fare per preparare e organizzare un live twitting interessante? Aggiungo: seguito, condiviso, vivo e non autistico o cacofonico? Le mie recenti esperienze mi hanno insegnato molto. Più formative di qualsiasi lezione affrontata durante il master (il quale ha sorvolato sulla pratica del social network [D'altronde, ai ministeri non interessava].). L'organizzazione antecedente, la messa in pratica, il coordinamento e lo sviluppo in tempo reale delle comunicazioni telematiche e digitali sono punti fondamentali per un buon live twitting. Quello che seguirà è il frutto di esperienza 2.0 diretta ( ovvero dai miei esperimenti volontari e gratuiti).
Partiamo dalla domanda iniziale: come fare per preparare e organizzare un buon live twitting? Includo la parola "preparare" perché le mie due esperienze volontarie mi hanno fatto capire quanto sia necessario, per non dire obbligatorio, essere consapevoli del cosa, come, quando e quanto. Svolgere un lavoro complementare alla pubblicità dell'evento richiede tempo. L'esperienza al servizio civile mi sta facendo capire quando sia fondamentale il lavoro in team. Anche per il live twitting poter contare su un gruppo in cui le competenze e le specifiche diversità diventino canali per la buona riuscita e il miglioramento di un progetto è di vitale importanza. 
La preparazione dei contenuti da twittare si realizza solo con la cooperazione di più fattori: la disponibilità (e la realizzazione, ovvio) della scaletta degli interventi, l'elenco degli argomenti, una lista di ipotetici punti caldi e domande che potrebbero nascere nei partecipanti oppure che il docente/relatore intende porre come spunti di riflessione. A questo punto è essenziale ipotizzare una rosa di hashtag, ovvero di quella parola o insieme di parole attraverso le quali sarete riconoscibili e permetterete alle persone di seguire e partecipare al live twitting. L'hashtag dovrà essere scelta per semplicità, capacità di centrare l'argomento con una manciata di caratteri, elevato grado di ricordabilità. Fatto ciò, è il momento di scrivere. Carta e penna oppure Open Office e Word. Le mie esperienze mi hanno portato a individuare queste percentuali: 60% di tweet già preparati e 40% di tweet nati sul momento. Queste percentuali sono personali, non scientifiche. Mi sono resa conto, in linea di massima, che è necessario avere una traccia scritta di tweet prestabili, così come è importante seguire la discussione che nasce, gli input generati dagli utenti, la creatività e l'inventiva del singolo. Per questo motivo ho ipotizzato una mediazione fra contenuti prestabiliti e contenuti generati sul momento. L'assenza di una parte o dell'altra rischia di limitare la buona riuscita del live twitting.
Per esempio. In LibrInnovando gli addetti al LT non avevano una traccia da seguire. A me è stato detto: "Twitta più che puoi", in qualità di pubblico. Così ho fatto. Ma ho anche osservato e preso nota. I responsabili del live twitting twittavano sul momento. Questo, in alcuni casi, ha penalizzato i contenuti. In altri, è stato focale per il coinvolgimenti e la trasmissione dell'immediatezza della comunicazione. Riprendere le frasi dei relatori, riportare le citazioni, fare una generale summa di un discorso (e farlo sul momento, metà ascoltando, metà scrivendo), causa non poche difficoltà in chi segue a distanza (e io ho voluto sperimentare anche questo). Non solo.
In contemporanea, vi era un altro evento Twitter di estrema rilevanza per l'editoria e il giornalismo: il Festiva Internazionale del Giornalismo. A più di qualcuno è venuta l'acquolina in bocca per questo secondo, pur seguendo il primo. Io li ho seguiti entrambi e mi è stato facile "ascoltare" le conferenze dai tweet, mentre mi è risultato più difficile mantenere il filo del discorso per LibrInnovando. Una cosa da segnalare c'è: nella postazione LT c'erano una decina di persone e questo è stato FON-DA-MEN-TA-LE per aumentare l'interesse e la partecipazione del pubblico. 
Ma parlando anche della mia esperienza diretta con Imprenderò, vi garantisco che se avessi potuto contare su una scaletta di tweet preparati in anticipo, sarebbe stato molto più semplice. In realtà, avremmo dovuto parlarci di più e organizzarci meglio, stabilendo competenze, limiti e disposizioni. Ho gestito le fotocopie delle slide, ascoltato il relatore e il pubblico previo poi condensare il tutto in frasi di senso compiuto e generare informazione diretta. E' stato difficile, ma molto formativo. Mi sono divertita, anche se ho capito che in futuro sarà necessario un lavoro in team più intenso, un check degli strumenti in anticipo e una redazione di contenuti base. 
Nasce la domanda: come dare qualità ai tweet? Come trasmettere messaggi? Come generare il filo del discorso e la sostanza degli interventi anche se a distanza? Quanti tweet con hashtag? Quanti retweet? le persone riescono a seguire e a partecipare oppure è un discorso autistico oppure ancora riusciamo a capire quando al pubblico non importa nulla di ciò che scriviamo?
A mio avviso, la preparazione di un "pacchetto tweet" prestabilito (pensato, corretto, revisionato in anticipo) può venire in aiuto. Così come stabilire il numero esatto di questi tweet pre-scritti. Il Corriere della Sera, per esempio, in ricordo della tragedia del Titanic ha organizzato un "momento-tweet" per commemorare l'evento. Settanta tweet hanno raccontato la storia del Titanic. E' evidente come questo non può essere realizzato nell'immediato. Bisogna documentarsi, provare, cancellare, migliorare. Vi è poi la non poco rilevante barriera dei 140 caratteri. I contenuti importanti, il succo, deve "stare" in un sms. Né più, né meno. Bando a ciò che è superfluo, quindi. Detto ciò, è di vitale importanza far conoscere alle persone che lavorano e al pubblico l'hashtag con cui si realizzerà il live twitting. se nessuno lo sa, nessuno vi segue. Semplice. 
Arriva l'ora "x". E, quindi, non ci possiamo far sorprendere impreparati. Abbiamo una postazione di live twitting? Ovvero: abbiamo una scrivania, una sedia, la connessione wifi e l'attacco per la batteria del pc, almeno? Se il LT dura ore, prima o poi anche l'Ipad di ultima generazione avrà bisogno di carica energetica. Potremmo aver bisogno di fogli per appuntarci qualcosa. Con Imprenderò ho potuto avere una scrivania, wifi e prese elettriche, oltre al pc del CNA (e qualche caramella). Sembra banale, ma non lo è. Se non ci si pensa, poi ci si trova a dover lavorare scomodi, di fretta oppure a bloccare il servizio a metà perché il computer dice: game over.
A questo punto, l'ultima cosa su cui riflettere è il confronto e contatto con il pubblico, ovvero gli utenti. Per capire come coinvolgerli, potremmo riflettere su quanto messo in atto da Servizio Pubblico. Le domande dirette, i sondaggi, la lettura "in diretta" delle risposte o delle domande, il coinvolgimenti degli stessi relatori. E' ovvio che tutto questo non può essere improvvisato. Bisogna lavorarci su. Così come è ovvio che questo è un lavoro e che la sua progettazione richiede tempo. 
Queste riflessioni nascono da due esperimenti che mi sono creata, proponendomi con Imprenderò e partecipando con LibrInnovando. Per questo motivo, prendetele come tali e non come "oro colato" oppure scienza esatta. Non credo nell'attesa con le mani in mano. Niente mi arriverà mai se non sono io a creare le occasioni. E queste mi hanno portato dei risultati: ho raddoppiato i follower su Twitter, ho aumentato gli accessi al blog tramite Twitter, ho riaperto qualche speranza di lavoro con una casa editrice (chissà..) e mi è stato proposto di partecipare a un concorso letterario con in premio del denaro. Sono stata apprezzata nella mia regione, ho conosciuto le potenzialità dello storify e ho avuto l'onore di ricevere una risposta diretta sul blog dal relatore di Imprenderò. Per me, questi sono risultati. E non li avrei raggiunti se non mi fossi mossa. Vi dico questo non per vanto, ma per esortare tutti gli interessati a rimboccarsi le maniche a seguire l'istinto, uscendo dal guscio. Guerrieri, siate combattenti. Lottate per il vostro futuro di lavoratori. 
Prossimamente potrei essere impegnata in un progetto di rilevanza nazionale, sempre su Twitter. Questa settimana ho una riunione per definire "i dettagli" e se andrò in porto la mia idea, sarà uno spasso (nel senso che la sola ipotesi già mi diverte e mi scatena la creatività, figuriamoci realizzarla, per quanto difficile sia!). Maggio potrebbe essere ancora più social. Anche per una a-social inside come me. Sì, lo so, nessuno di voi mi crede a-social, vista la mia presenza attiva su..diciamo.. dieci siti 2.0. Però... :-) 
Spero di esservi stata utile! Se poi vorrete offrirmi un lavoro onesto... [email protected]! ;-) 

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