Solo due anni fa una ricerca dell'Università del Michigan aveva sostenuto che navigare sul tablet mentre si guarda la tv può esser una spia di ansia e depressione. Da allora di 'acqua sotto i pontì ne è passata tanta: i 'tweet' postati un pò per gioco, un pò per fare opinione e un pò per narcisismo hanno invece assunto un ruolo sempre più importante nella valutazione dei programmi del piccolo schermo. Ed è diventato familiare il termine 'social tv' che indica l'interazione tra internauti e programmi televisivi. Twitter negli Stati Uniti ha stretto un accordo con Nielsen, la società che misura gli ascolti.
E pensa di estendere la strategia anche all'Europa. Il microblog da 140 caratteri ha infatti comprato nei giorni scorsi due aziende europee, SecondSync e Mesagraph, che si occupano di monitorare in maniera diversa il modo in cui i telespettatori interagiscono con il social network durante i programmi televisivi. SecondSync è una società inglese, un rivenditore di prodotti, sia per le emittenti tv che per gli inserzionisti pubblicitari, in grado di misurare le conversazioni che si sviluppano sul microblog riferiti ai programmi mandati in onda. Mesagraph, invece, è una società parigina che fornisce dati analitici sulle tv francesi con un occhio specifico all'interazione tra spettatori e social network, Twitter in particolare. La società californiana sembra dunque seriamente intenzionata a trasferire nel Vecchio Continente - e chissà se in futuro non lo faccia anche in Asia e Africa - quanto già attuato Oltreoceano.
Prima dell'accordo con Nielsen, Twitter ha infatti portato avanti una serie di esperimenti con alcuni media Usa per capire come il pubblico si orientava nella scelta dei programmi, come li commentava e li pubblicizzava tra gli utenti. Ha iniziato con dei test nel corso degli Mtv Music Awards, ma anche con Current tv in occasione del primo insediamento di Barack Obama. E più di recente ha stretto un accordo con Comcast e il suo network Nbc Universal per lanciare la funzione 'See it', 'Guardalo', un 'pulsante' che compare nei tweet lanciati dai network per sintonizzarsi sul programma preferito in onda o per registrarlo. Insomma, una specie di funzione telecomando. Anche in Italia sta crescendo l'attenzione per quella che gli americani chiamano 'Second screen experiencè, cioè una fruizione della tv collettiva grazie ai social media, attraverso smartphone e tablet, dal divano di casa.
Tanto che i 'cinguetti' in tempo reale durante le trasmissioni, saranno monitorati anche da noi a partire dal prossimo autunno tramite il Nielsen Twitter TV Ratings, che diventerà così complementare al tradizionale Auditel. Un sistema che consentirà anche ai broadcaster, agenzie e inserzionisti del nostro Paese di misurare e comprendere le conversazioni relative ai programmi tv e sviluppare di conseguenza le proprie strategie commerciali.