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L'ultimo film di Francis Ford Coppola in nome della sua ritrovata assoluta libertà ha il sapore di un ritorno alle origini, a quel Dementia 13-Terrore alla 13esima ora che gli aveva permesso di spiccare il volo dalla Corman factory che gli aveva regalato il battesimo di fuoco.
Ed è anche molto cormaniano come spirito realizzativo: assolutamente non sfarzoso ma ricco di trovate , punta tutto sull'atmosfera malignamente sulfurea che riesce ad evocare sin dalle prime scene, con la macchina da presa che pigramente esplora la strada principale del paese in cui è ambientato il film.
La storia è quella di uno scrittore di libri su streghe e affini che si ritrova in questo paesino a presentare il suo nuovo libro. Naturalmente un insuccesso, non c'è neanche una libreria in città, ma intanto conosce lo sceriffo Bobby LaGrange sedicente scrittore dilettante che lo tampina con la proposta di realizzare un libro assieme. A questo si incrocia il ritrovamento del cadavere impalato di una giovane ragazza che sta lì , nell'obitorio approntato nel retro dell'ufficio dello sceriffo.
Lo scrittore ha bisogno urgente di ispirazione per spillare soldi al suo editore e presto entra in una spirale vorticosa tra apparizioni in sogno di Edgar Allan Poe, storie di omicidi di bambini, di vampiri e di un gruppo di giovinastri accampato sulle rive di un fiume.
In più lo spettrale campanile con orologio a sette quadranti ( tutti ad indicare ore differenti) potrebbe essere la soluzione di tutto.
Stavolta però i sogni aiutano a comprendere meglio la realtà.
Twixt ha i toni del racconto gotico più che dell'horror, un ritorno allo stile visionario del Dracula di Bram Stoker ma con molto meno budget, la figura ( fantasma ) di Edgar Allan Poe più che spunto per il racconto è il mezzo per introdurre il discorso sul processo creativo di Coppola , che in Twixt parla in realtà di se stesso e di una parte della propria vita troppo dolorosa da raccontare.
Se l'incipit dello scrittore che si trova catturato in un loop senza soluzione di continuità tra realtà ed incubo ricorda abbastanza Il seme della follia di Carpenter, il film poi prosegue in altre direzioni rispolverando tutto l'armamentario dello stile gotico: alberghi abbandonati, botole che nascondono orrori inenarrabili, luci di candela che rischiarano il buio, così come il sangue che colora di rosso scarlatto il grigiore che avvolge la parte onirica del film che si sovrappone a quella vissuta realmente.
Ma forse il vero incubo è quello girato a colori, quello in grigio è un rifugio estremo.
Sono molto più pericolosi i vampiri della vita reale che quelli relegati nelle pagine di un libro e all'interno di leggende a cui non crede ormai più nessuno.
A proposito di recuperi dal passato: Coppola qui recupera un imbolsito Val Kilmer che è efficacissimo nel ruolo dello scrittore alcolizzato e notevole è anche il Bruce Dern caricato a pallettoni che interpreta lo sceriffo.
Infine un tocco di sottile ironia: la moglie petulante che assilla lo scrittore tramite Skype chiedendogli soldi in continuazione è interpretata dalla rediviva Joanne Whalley, un tempo moglie di Val Kilmer.
Psicanalisi della loro crisi di coppia?
Twixt è chiaramente lontano dai capolavori di Coppola ma è un divertissiment che funge da perfetto intrattenimento nella sua medietà.
Tra una parodia twilighitiana ( i supposti vampiri emo accampati in riva la fiume), un uso dimostrativo del 3-D e una citazione burtoniana non è solo un mero esercizio di stile come da più parti bollato.
A suo modo è sperimentale : un ibrido di metacinema e di metaromanzo.
( VOTO : 7 / 10 )
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