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Ubaldi, Branchesi e il dna nella politica

Creato il 17 novembre 2011 da Laperonza

 

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Sono fermamente convinto della veridicità dell’assioma secondo il quale soltanto gli stupidi non cambiano idea. Sono altrettanto convinto del fatto che la politica attiva, quella che si fa in funzione e in virtù delle elezioni democratiche, sia cosa fluida ed estremamente mobile. E’ per questo che, in linea di principio, non trovo nulla di particolarmente sorprendente nel cinguettio politico tra il capogruppo di Liberi per Montegranaro Endrio Ubaldi e l’ex sindaco di sinistra Franca Branchesi. Sono entrambe persone intelligenti e preparate e che stimo, per quel che può valere, e sono certo che amministrativamente possano fare bene nonostante le radici politiche e culturali siano o sembrino così distanti.

 

D’altra parte è da tempo che assistiamo a manovre di avvicinamento tra il PD montegranarese e quella che possiamo indicare come FLI di casa nostra nonostante in Consiglio Comunale sia rappresentata come lista civica. Del resto anche a livello nazionale FLI si è spostata, almeno nominalmente, dalla destra al centro avvicinandosi alle posizioni del partito di maggioranza relativa. Ed è anche vero che entrambi i partiti stanno sostenendo, seppur con differenti sfumature, in neonato Governo Monti.

 

E’ anche possibile che una città venga governata da partiti che idealmente siano molto lontani ma che convergano sui programmi e sugli interventi. Da ciò, sempre in linea di principio, non vi sarebbe nulla di strano nella confluenza dell’ex sindaco PDS (allora si chiamava così, mi pare) e il partito che affonda le radici nell’ex MSI. E volendo sarebbe anche possibile un’alleanza tra PD e FLI che si basi su programmi concreti.

 

Quello che mi lascia perplesso è la base. La base rappresenta lo scheletro di un partito. E’ il suo DNA e, per quanto la mente voglia che il corpo agisca secondo il suo dettame, la natura impone invece la predominanza del corpo. Se il DNA dice che devi essere calvo la mente nulla può fare in contrario. Così se il DNA del PD è ibrido in quanto in esso esistono diverse anime ancorchè la predominante sia quella che deriva dall’ex PCI, quello di FLI mostra un parziale ma preoccupante codice genetico che ancora si rifà al fascio e al ventennio. Poniamo anche che questo possa essere ammissibile. Ma non è ammissibile la negazione di valore che molti giovani esponenti del movimento politico fanno verso la democrazia. Molti di loro non fanno mistero di essere totalmente anti-democratici, anzi ne vanno fieri. Tralasciando saluti romani, aquile e quant’altro.

 

Non so e non posso sapere che valore abbiano queste posizioni all’interno del movimento sedicente centrista, se esse siano marginali o predominanti, ma certamente danno un’immagine di tutt’altra collocazione e certamente non tranquillizzano chi invece nella democrazia crede. Sarebbe opportuno che Ubaldi dichiarasse in maniera certa e univoca quale sia il suo pensiero circa queste posizioni che nulla hanno a che vedere con la democrazia alla quale un partito che si candidi alle elezioni deve giocoforza credere. A questo punto sarebbe auspicabile che anche la dottoressa Branchesi ci spieghi la sua idea al riguardo. Solo per opportuna chiarezza.

 

Luca Craia

 


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