Ucraina, domani il referendum ma la tensione è alta
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Non si placa la lotta tra Russia, Ucraina e gli Stati Uniti, che assieme all’Unione Europea sono certi che il referendum di domenica in Crimea non potrà di fatto sancire l’indipendenza della regione e la conseguente annessione alla Russia.
Lavrov, il Ministro degli Esteri russo, ha oggi affermato che rispetteranno la decisione della popolazione, quasi interamente filorussa, essendo certi del risultato che ne risulterà. Sempre il Ministro ha poi affermato che le sanzione dell’Unione Europea per l’invio di soldati russi nella vicina Ucraina non passerà senza conseguenze, così come quanto avverrà dopo il referendum.
Resta il gelo tra gli Stati Uniti e la Russia, come del resto era gelido l’incontro tra Lavrov e Kerry, rispettivamente i Ministri degli Esteri russo e americano. La Russia, ha detto Lavrov, non si tirerà indietro sul suo piano, dichiarando di appoggiare il referendum, condannato come illegittimo invece dall’Unione Europea e da tutto il mondo Occidentale.
Il Ministro degli Esteri Mogherini, invece, vede presto una soluzione direttamente proposta dalla Russia, che rischia l’isolamento nel caso invadesse la Crimea dopo il voto di domani. Inoltre, l’UE approverebbe delle sanzioni mirate, che faranno decadere la Federazione russa. Già nei giorni scorsi la Borsa di Mosca ha chiuso con un valore di -5%, segno che i mercati temono quanto sta succedendo e che succederà a breve.
di Alessandro Bovo
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