«Quando Franco ha chiesto perchè gli fosse stato proibito l’ingresso in Ucraina, – ha dichiarato sempre la Vilke – i funzionari di polizia gli hanno risposto che non gli piacevano le cose che aveva scritto a proposito della strage di Odessa». Fracassi era stato infatti tra i primi reporter a fornire una dettagliata testimonianza giornalistica dei fatti avvenuti un anno fa nella città sul Mar Nero, e aveva fin da subito puntato il dito verso i nazionalisti ucraini, peraltro protagonisti della rivolta di Piazza Maidan del febbraio precedente.
Franco Fracassi, come riportato dalla sua pagina Facebook, è stato autore di reportage sulla guerra in Bosnia, nel Kosovo, in Iraq e in Angola. Nei suoi documentari ha raccontato di scandali politici e finanziari, di eventi storici, come il G8 di Genova del 2001 o il processo all’ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, ed è autore di libri d’inchiesta sull’internazionale nera, sull’assassinio in Somalia dei giornalisti Rai Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, sul saccheggio della Russia durante gli anni di Eltsin, e sulla bomba nucleare iraniana.
Ciò che è accaduto al reporter italiano ricorda molto da vicino un’analoga situazione vissuta nei mesi scorsi dal giornalista Giulietto Chiesa, arrestato ed espulso dall’Estonia dove si era recato per partecipare a un convegno sulla guerra in Ucraina.