Ucraina, fermato un giornalista italiano: raccontò la strage di Odessa del 2014

Creato il 02 maggio 2015 da Alessandroronga @alexronga

Secondo quanto riportato dal sito internet Ukraina.ru, le autorità ucraine hanno arrestato ieri Franco Fracassi, giornalista d’inchiesta e videoreporter italiano, mentre si stava recando a Odessa per girare un documentario sul primo anniversario della strage al Palazzo dei Sindacati, che esattamente un anno fa costò la vita a 48 manifestanti filorussi. «Il nostro amico e collega Franco è stato fermato all’aeroporto di Kiev e sbattuto in cella come un criminale comune», ha dichiarato l’attivista per i diritti umani Svetlana Vilke, aggiungendo che il giornalista verrà espulso immediatamente come “persona non gradita”, e imbarcato sul primo volo per Roma. Franco Fracassi era giunto ieri sera nella capitale ucraina, da dove poi avrebbe dovuto raggiungere Odessa, teatro un anno fa di uno dei più violenti (e meno ricordati) episodi della guerra che ha insanguinato le regioni orientali del Paese: il 2 maggio 2014 estremisti di destra legati agli ultranazionalisti di Pravij Sektor diedero fuoco al Palazzo dei Sindacati, uccidendo 48 militanti anti-Maidan che vi si erano rifugiati, e contro i quali si erano scontrati poco prima.
«Quando Franco ha chiesto perchè gli fosse stato proibito l’ingresso in Ucraina, – ha dichiarato sempre la Vilke –  i funzionari di polizia gli hanno risposto che non gli piacevano le cose che aveva scritto a proposito della strage di Odessa». Fracassi era stato infatti tra i primi reporter a fornire una dettagliata testimonianza giornalistica dei fatti avvenuti un anno fa nella città sul Mar Nero, e aveva fin da subito puntato il dito verso i nazionalisti ucraini, peraltro protagonisti della rivolta di Piazza Maidan del febbraio precedente.

Franco Fracassi, come riportato dalla sua pagina Facebook, è stato autore di reportage sulla guerra in Bosnia, nel Kosovo, in Iraq e  in Angola. Nei suoi documentari ha raccontato di scandali politici e finanziari, di eventi storici, come il G8 di Genova del 2001 o il processo all’ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, ed è autore di libri d’inchiesta sull’internazionale nera, sull’assassinio in Somalia dei giornalisti Rai Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, sul saccheggio della Russia durante gli anni di Eltsin, e sulla bomba nucleare iraniana.

Ciò che è accaduto al reporter italiano ricorda molto da vicino un’analoga situazione vissuta nei mesi scorsi dal giornalista Giulietto Chiesa, arrestato ed espulso dall’Estonia dove si era recato per partecipare a un convegno sulla guerra in Ucraina.


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