Posted 14 maggio 2014 in Ucraina with 0 Comments
di Christian Costamagna
Del legame speciale che lega i fratelli ortodossi russi e serbi se ne era già brevemente accennato in un articolo precedente. Infatti, lo scorso marzo, alcuni volontari cetnici serbi erano andati a rafforzare le formazioni paramilitari filorusse in Crimea. Un supporto reciproco, si potrebbe dire, perché negli anni ’90, durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina, non pochi volontari russi supportarono l’esercito della Repubblica serba di Bosnia.
Noto è il caso dello scrittore russo Eduard Limonov (nome d’arte). Quest’ultimo, nel 1992, fece visita a Radovan Karadžić, il quale intrattenne l’ospite straniero parlando in inglese e facendogli provare la tragica ebbrezza di sparare con una mitragliatrice dalle colline attorno alla città di Sarajevo, allora cinta d’assedio dalle truppe serbe. Tuttavia Limonov non fu l’unico volontario russo in Bosnia. Infatti, nella città di Višegrad esiste un monumento in memoria dei volontari russi caduti a fianco dei fratelli serbi.
Nei giorni scorsi, sulla Pravda, un quotidiano online serbo, è apparso un articolo a proposito di Igor Strelkov (anche in questo caso di tratta di un soprannome), il comandante della difesa filorussa di Sloviansk, nell’Ucraina orientale. Scopriamo che Strelkov, nato e cresciuto a Mosca, di formazione è uno storico, laureatosi presso l’Istituto statale degli archivi storici moscovita. Pare fosse interessato, sempre sotto un profilo storico, alla Guardia Bianca russa, nazionalista e filo monarchica. Invece, in qualità di volontario, vestendo i panni militari, avrebbe prestato servizio in Transnistria (1992), Bosnia ed Erzegovina e Cecenia.
In Bosnia pare abbia prestato servizio nell’esercito della Repubblica serba di Bosnia dal novembre 1993 al marzo 1994, presso la città di Višegrad, città nota non solo per il ponte sulla Drina di Ivo Andrić, bensì anche per il massacro di bosniaci musulmani avvenuto nella primavera del 1992. Sempre secondo l’articolo della Pravda, pare abbia prestato servizio a partire dal 2005, sempre vestendo l’uniforme militare, in varie regioni della Russia. Alcuni media ucraini annunciavano la morte di Strelkov, tuttavia la notizia è stata smentita dallo stesso comandante tramite RIA Novosti.
Ciò che più colpisce, forse, sono i commenti degli utenti di Facebook, che nella quasi totalità inneggiano a Strelkov, alla stregua di un eroe o martire. La stessa notizia è stata ripresa da vari media serbi.
Strelkov è considerato dall’Unione europea un colonnello dei servizi segreti militari della Russia e come tale è stato sanzionato per il suo ruolo di primo piano nell’insubordinazione verso le autorità di Kiev.
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(Photo ITAR-TASS/ Mikhail Pochuyev)
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