di Giacomo Dolzani
Anatoliy Chaly, uno degli uomini più vicini al presidente ucraino, Petro Poroshenko, riguardo ai 280 camion carichi (ufficialmente) di aiuti umanitari che Mosca ha annunciato di voler spedire nell’est del paese, ha affermato che Kiev non permetterà che questi entrino sul territorio nazionale; le merci trasportate dal convoglio infatti potranno entrare soltanto a bordo di mezzi della Croce Rossa Internazionale.
La decisione è stata presa temendo una possibile invasione dell’Ucraina orientale, così come è stato per la Crimea, da parte delle forze di Mosca che su quei camion, al posto di viveri e medicine, potrebbero trasportare uomini ed armi con il fine di ricacciare indietro le truppe governative che, nelle ultime settimane, hanno ripreso il controllo su quasi tutti i territori occupati dai ribelli secessionisti; alcuni valichi di frontiera sono però ancora nelle mani dei miliziani filorussi, i quali lascerebbero volentieri passare una possibile colonna di mezzi carichi di militari e rifornimenti, spedita da Putin in loro aiuto, utili per rilanciare una nuova controffensiva.