Ucraina, NATO e nuova dottrina militare russa: torna la “cortina di ferro”

Creato il 26 dicembre 2014 da Alessandroronga @alexronga

A pochi giorni dalla decisione dell’Ucraina di abbandonare il suo status di “Paese non allineato” e di aderire alla NATO, la Russia ha varato una versione aggiornata della sua dottrina militare, che riflette l’emergere di nuove minacce contro la sua sicurezza nazionale: tra di esse, il riarmo della NATO e il concetto dell’Attacco Fulmineo Immediato (Prompt Global Strike), cuore della nuova strategia militare americana. Il nuovo corso è stato approvato oggi da Vladimir Putin: rimane invariato, rispetto alla versione precedente del 2010, l’impiego dell’esercito, che continua ad essere solo uno strumento di difesa che Mosca si impegna a utilizzare solo come ultima risorsa nella risoluzione dei contenziosi internazionali.  Immutati anche i principi di utilizzo delle armi nucleari: il loro obiettivo primario continuerà ad essere quello di un deterrente ad un attacco nucleare verso la Russia, che potrebbe decidere di avvalersene solo in risposta ad un’ azione militare contro di lei attraverso armamenti nucleari, ma anche con quelli convenzionali.
Le nuove sezioni della nuova dottrina però non riguardano solo la minaccia proveniente dall’allargamento della NATO e dalla conseguente militarizzazione dei suoi confini orientali in Polonia e nelle Repubbliche baltiche. Nel documento si parla anche degli interessi nazionali russi nella regione artica che necessitano di tutela, della minaccia di destabilizzazione dei paesi confinanti con la Russia o suoi alleati, e del dispiegamento di truppe straniere in tali nazioni come una minaccia alla sicurezza nazionale.

Sul fronte interno, la Russia deve fare i conti con i rischi di “azioni volte a un cambiamento violento dell’ordine costituzionale russo, a destabilizzazare il contesto politico e sociale, creare disorganizzazione nel funzionamento degli organi governativi, in strutture civili e militari cruciali e nelle infrastrutture di informazione”, enuncia la dottrina. Tra le minacce tradizionali che la Russia deve affrontare vengono ovviamente menzionati l’estremismo e il terrorismo islamico, la proliferazione delle armi di distruzione di massa e di tecnologie missilistiche, e le azioni di servizi segreti stranieri.


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