Di Gabriella Maddaloni. L’Ucraina entrerà ufficialmente a far parte dell’Unione Europea. L’accordo di associazione è stato ratificato martedì, tanto a Strasburgo, quanto a Kiev, con doppia votazione in contemporanea
Nel parlamento europeo, la ratifica è avvenuta con una larga maggioranza a favore: 535 i sì, 127 i no, 35 gli astenuti. L’opposizione è giunta in buona parte dai parlamentari euro-scettici. Martin Schulz, presidente dell’euro-parlamento, ha definito la data di tale evento “storica”, assieme al presidente ucraino Poroshenko, pronunciando tale discorso prima del voto: “Un anno fa nessuno poteva immaginare che si potessero ridisegnare le frontiere con la forza, invece ora è tornata la paura della guerra in Europa, e quanto è accaduto in Ucraina riguarda tutti noi. Questo doppio voto è un momento topico di democrazia, e il contrario di una democrazia pilotata”.
Nel frattempo, a Kiev la Rada ha approvato anche un progetto di legge che prevede uno “status speciale” di 3 anni per le regioni separatiste di Donetsk e Lugansk, nonché elezioni locali anticipate al prossimo 7 dicembre. È prevista anche l’amnistia per molti separatisti, tranne che per gli autori (al momento ancora ignoti) dell’abbattimento del volo MH17. La legge prevede che “le autorità locali delle regioni a stuto speciale potranno rafforzare le relazioni di buon vicinato con le controparti oltre la Russia e nominare giudici e procuratori”.
Poroshenko ha asserito che “la ratifica dell’accordo di Associazione è un primo e importante passo verso l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. Gli ucraini morti sulla Maidan di Kiev e nell’est non hanno solo dato la vita per la loro patria, ma anche per darci un posto dignitoso nella famiglia europea”.
Tuttavia, i filorussi non sembrano essere dello stesso parere. Andrei Purghin, vice-premier dell’autoproclamata “Repubblica Popolare di Donetsk”, ha infatti dichiarato in un’intervista a Rossia 24 che “Non possiamo accettare alcuna unione politica con l’Ucraina di oggi. Né il federalismo né altri ‘-ismi’ di questo tipo possono essere discussi”.
Intanto, l’amministrazione comunale di Donetsk ha informato che tra lunedì e martedì sono morti almeno 3 civili, mentre altri 5 sono stati feriti durante i bombardamenti d’artiglieria che hanno colpito la città.