È il 2020 la scadenza che il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha posto per il proprio paese per l’adesione all’Unione europea.
In una conferenza a Kiev il Capo dello Stato ha infatti esposto una strategia che prevede l’approvazione di ben 60 riforme, queste dovrebbero consentire all’Ucraina di rientrare nei parametri richiesti da Bruxelles per l’integrazione come paese membro della Comunità europea. Già a settembre infatti Kiev ha ratificato un accordo di associazione con l’Ue il quale facilita i rapporti commerciali con i paesi membri, cosa che il suo predecessore, Viktor Yanukovich, aveva contrastato, causando la sollevazione popolare che portò alla sua deposizione.
Nonostante le sue buone intenzioni, Poroshenko deve però far fronte alla guerra in atto nella parte orientale del paese che vede le truppe governative contrapposte ai ribelli filorussi i quali, dopo la caduta del governo fedele a Mosca, con il supporto militare ed economico del Cremlino hanno conquistato gran parte dell’est dell’Ucraina, per essere poi ricacciati indietro dall’offensiva lanciata da Kiev (la cosiddetta “Operazione Antiterrorismo”).
La situazione di stallo creatasi, con i ribelli asserragliati a Donetsk e nei territori circostanti ma che ancora mantengono il controllo di alcuni valichi di frontiera con la Russia e le truppe ucraine che li stringono sotto assedio, è degenerata in una nuova guerra fredda tra Occidente e Mosca, combattuta a suon di sanzioni, cosa che costituirà quindi un notevole freno per una futura integrazione europea, sia in fatto di possibilità di implementazione delle riforme necessarie sia sotto il punto di vista diplomatico, cioè di come una decisione simile di Bruxelles potrebbe influenzare i rapporti con la Russia.
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Ucraina. Poroshenko, ‘Saremo in Europa nel 2020′
Creato il 25 settembre 2014 da Giacomo Dolzani @giacomodolzaniPossono interessarti anche questi articoli :
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