Posted 8 aprile 2014 in Estrema destra, Russie, Slider, Ucraina with 2 Comments
di Valerio Pierantozzi
La rivoluzione ucraina ha portato alla caduta del Governo di Yanukovich, ma contemporaneamente all’emergere di forze nuove che hanno cavalcato e promosso la protesta di piazza Maidan a Kiev. Due di queste sono in ascesa politicamente e possono essere considerate forze di estrema destra: Svoboda e Pravy Sektor.
Svoboda
L’Unione Pan-Ucraina “Libertà”, più conosciuta come “Svoboda” (“Libertà”), è un movimento nato nel 1991 col nome di Partito Social-Nazionale d’Ucraina, registrato ufficialmente come partito nel 1995 e che ha poi cambiato nome in Svoboda nel 2004, con l’arrivo come leader di Oleh Tyahnybok. Quest’ultimo nello stesso anno sarà espulso dall’alleanza parlamentare “Ucraina Nostra” (che appoggiava Viktor Yushchenko) in seguito a un discorso in cui richiamava i suoi connazionali a lottare contro “la mafia ebraico-moscovita”.
All’inizio del suo percorso politico, il Partito Social-Nazionale connotava gran parte del suo attivismo sull’anticomunismo militante, riservando l’ingresso nel movimento solo a chi fosse di etnia ucraina. Al momento della trasformazione in Svoboda contava appena un migliaio di membri.
Alle elezioni parlamentari del 2006, il partito prende solo lo 0,36% dei voti. Non sono molti, ma Svoboda è comunque in grado di raddoppiare il proprio consenso l’anno successivo. Gli ucraini sono richiamati alle urne per le elezioni anticipate e Tyahnybok e i suoi ottengono lo 0,76% dei voti.
Fra il 2004 e il 2010 i membri del partito salgono a oltre 15mila e questo aumento di consenso si nota anche nelle elezioni provinciali di Oblast’ di Ternopil’ del 2009, quando Svoboda arriva al 34.69% e 50 seggi sui 120 totali del Consiglio. L’exploit vero però giunge alle politiche di ottobre 2012, dove il partito supera le previsioni degli analisti e conquista ben il 10.45% dei voti e 25 seggi in Parlamento.
Nonostante il leader Oleh Tyahnybok avesse avuto un passato tutt’altro che da “colomba”, l’immagine di Svoboda si è notevolmente ammorbidita in seguita alla sua leadership, abbandonando il vecchio simbolo runico Wolfsangel di ispirazione neo-nazista e espellendo gli elementi più oltranzisti dal partito. A sdoganare l’Unione Pan-Ucraina ci ha pensato anche il senatore americano John McCain che non ha avuto alcun problema a condividere lo stesso palco con Tyahnybok, nel dicembre 2013 a Kiev.
Attualmente Svoboda può contare su quattro figure chiave nel governo ucraino, fra cui il vice Primo Ministro Oleksandr Sych.
Pravy Sektor
Pravy Sektor (“Settore Destro”) è forse il partito che più di ogni altro ha approfittato delle proteste di Kiev, emergendo alla fine di novembre 2013 dalle zone oscure di piazza Maidan. Attualmente conta almeno 5mila membri, che sarebbero oltre 10mila secondo il suo leader Dmytro Yarosh.
Il movimento si è formato con l’unione di vari piccoli gruppuscoli, fra i quali i più importanti sono senz’altro Tryzub “Stepan Bandera” (dal nome di un famoso nazionalista ucraino assassinato dal Kgb nel 1959) e Patrioti d’Ucraina. Settore Destro è probabilmente il partito più presente e organizzato all’interno delle proteste di piazza Maidan.
Politicamente, Pravy Sektor si oppone all’entrata del Paese nell’Unione Europea. “Per noi il problema ‘Europa’ non è sul banco – ha detto Andriy Tarasenko, uno dei coordinatori -. Entrare nella Ue sarebbe la morte dell’Ucraina. Europa significa la morte dello Stato-nazione e la morte della cristianità. Noi vogliamo un’Ucraina per ucraini, gestita da ucraini e non serva di interessi stranieri”.
I militanti di Settore Destro provengono da diverse parti dello Stato e sono di matrice linguistico-culturale sia russa che ucraina. Lo stesso capo Dmytro Yarosh ha dichiarato che “non esiste un vero sentimento nazionale anti-russo se non quello generato dalla recente invasione; gli stessi russofoni vogliono restare in grande maggioranza in Ucraina, un Paese che sentono ormai loro là dove vivono i loro affetti e i loro figli”. Nonostante questo, Yarosh non nega che uno dei punti programmatici del partito sia “la lotta contro il nemico esterno anche con propria forza militare, nel caso che la Russia invada l’Est e il Sud Est”.
Le altre due priorità attuali, sempre secondo il leader di partito, sono “l‘unificazione di tutti gli ucraini – anche all’estero, dove sono circa 10 milioni di cui 4 in Russia – contro i separatisti provocatori all’Est del Paese (Kharkiv, Dneprotrosk, Zaporozye e Donetsk)” e “il ricambio completo di una classe politica trasformista compromessasi insistentemente con oligarchi di vario tipo negli ultimi venti anni”. Duro è infatti il giudizio di Yarosh su tutti gli ultimi governanti del Paese: “Il regime di Yanukovich, come quelli che si sono succeduti prima di lui – Timoshenko et similia – era un regime particolarmente cleptocratico e criminale; corrotto sin dalle fondamenta a difesa di una casta di oligarchi e di persone del suo clan che si sono arricchite spartendosi le nostre ricchezze nazionali in modo vergognoso”.
Dal punto geopolitico, le idee sono abbastanza chiare sulla strada che dovrebbe imboccare l’Ucraina: no alla Nato; sì ad un allargamento alla Ue dei prodotti nazionali, ma non in quanto membro a parte intera; continuazione e ripresa dello sviluppo dei rapporti tradizionali con la Russia; costituzione di una naturale alleanza con paesi baltici più affini, in funzione di cuscinetto tra Russia ed Ue e in nome di una equidistanza ai due mondi.
Da sottolineare infine come, pur riconoscendo alcuni elementi comuni, Settore Destro mantiene ben debite le distanze da Svoboda, considerata troppo liberale e conformista e di cui non condivide un certo razzismo professato da alcuni suoi membri. Pravy Sektor infatti non si definisce né xenofobo né antisemita.
Nella foto: la bandiera di Pravy Sektor
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