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UCRAINA: Tra i manganelli e l’Europa

Creato il 21 settembre 2011 da Eastjournal @EaSTJournal

di Giuseppe Stasolla

UCRAINA: Tra i manganelli e l’Europa

L’Ucraina non riesce ancora a trovar pace, afflitta più che mai dalle tensioni della sua giovane democrazia. Nella giornata di oggi sono scesi in piazza i soldati veterani della guerra in Afghanistan e i superstiti sopravvissuti al disastro nucleare di Chernobyl che lavoravano nella tristemente nota centrale. A queste due categorie di persone il governo ha cancellato l’indennità d’invalidità che era stata loro concessa anni addietro; pensioni del valore di non più di un centinaio di euro. Eppure, nonostante le esigue somme, lo Stato mette mano ad una progressiva e dura riduzione dello già stremato stato sociale rimasto nel Paese.

I manifestanti hanno protestato davanti alla Verkovna Rada (Parlamento), fino a circondare completamente l’edificio e sfondare poi la recinzione al grido di “vergogna”. Ci sono stati momenti di gravi scontri, con contusi, con la polizia e con i reparti speciali, i “Berkut”, un nucleo particolarmente addestrato per lo scontro pesante e per l’antiterrorismo.

Il clima di queste settimane risulta abbastanza incandescente anche per le manifestazioni che avvengono puntualmente nella Kreshjatyk, la strada principale di Kiev, dal giorno dell’arresto di Yulija Timoshenko.  Denis Oleynikov, un imprenditore, è diventato noto per aver sostenuto una campagna di produzione di magliette recanti slogan di protesta contro il Presidente Yanukovich.

La risposta del regime non si è fatta attendere: reparti del Berkut hano fatto irruzione tra i banchetti della distribuzione delle contestate t-shirt e con i manganelli hanno sciolto le fila. Oleynikov ha lanciato un video su internet con cui chiama a raccolta per una grande mobilitazione popolare di protesta per il 21 settembre, al grido “L’Ucraina torni libera, riprendiamoci l’Ucraina!”. Manifestazione che sicuramente troverà il diniego delle Autorità. Si prevedono nuovi scontri.

Intanto, sul piano diplomatico, nei giorni scorsi c’è stata la visita del presidente del Partito popolare europeo, Wilfried Martens, che ha incontrato il Presidente Viktor Yanukovich, il Primo Ministro Mikola Azarov ed esponenti dei partiti di opposizione. Gli è stato impedito visitare in carcere Yulija Timoshenko (ex Primo Ministro) e Yuriy Lutsenko (ex Ministro dell’Interno). A Yanukovich ha chiesto di intervenire immediatamente per liberare quelli che ha definito prigionieri politici, di consentire un processo con libertà civili e parametri di difesa europei e, soprattutto, di consentire che la Timoshenko possa partecipare alle elezioni per il Parlamento del prossimo anno.


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