Ci ho pensato a lungo e fino all'ultimo non ero sicura. Poi il fatto d'avere lavori in casa, il caldo di Cagliari, e la mia bambina che rimaneva tutto il giorno a chiedermi "Mamma ciù ciù" mi ha convinta. Ho messo due cose in valigia, chiuso il mio portatilino in borsa, messo in borsa il kindle che sta vomitando manuali, libri e quant'altro, caricato lo zaino di qualche giallo e qualche novella ghotic e sono partita per il mare dove ad attendermi c'è una piccola ma dignitosa casetta tutta fiori e farfalle.
Si lo so, non è una disgrazia, ma la cosa mi spaventava parecchio. Non era tanto il mare a spaventarmi, quanto piuttosto l'assenza di connessione internet. Sì, ti credo! Ti si è accapponata la pelle, tipo film dell'orrore improvviso che ti vien voglia di coprirti gli occhi con le mani e pensare: ma perché ci sei andata! Che poi la linea qui arriva, ma è lenta, pigra, c'è quando ne ha voglia e io che sono un animale di città, che nei fine settimana gioco a fare la campagnola, ho risentito del fatto. Eppure, dopo una settimana sai che ti dico? Ho avuto un'ottima idea. #ufficioalmare è possibile e si sta dimostrando anche particolarmente produttivo. Ti spiego perché.
Rendimenti decrescenti ossia come lavorare meno e produrre di più
Tra i vari ebook che ho portato ce n'è uno che mi è piaciuto parecchio. Non era un vero e proprio ebook ma un articoletto che racconta della legge dei rendimenti decrescenti. Eh? Per farla facile come produrre di più lavorando di meno. Mi è piacito subito.
La legge si applica al mondo economico, ma vale benissimo anche per noi poveri freelance incatenati con corda o catene di ferro al nostro computer. L'idea è semplicissima: non è detto che lavorando di più si produca di più, visto che la produzione non è proporzionale alle ore di lavoro.
Nell'articolo si mette a confronto Giacomo che lavora 10 ore al giorno e non fa mai nemmeno una pausa (se si eccettua quella per mangiare e grattarsi gli occhi) e Rachele che dovrebbe lavorare 10 ore al giorno ma che tra una pausa e l'altra ne lavora solo 6. Si scopre che Rachele è più produttiva di Giacomo.
Rachele si fa la pennichella pomeridiana, stacca per pranzare, fa una chiamata all'amica e magari fa una mezzoretta di yoga. Se la prende comoda? No, recupera le energie che ha speso e il suo rendimento quando lavora è sempre alto, magari non al 100% ma all'80% sì. Quando stacca con il lavoro è più felice perché è stata più produttiva, meno stanca, e ha più voglia di trascorrere del tempo di qualità con la sua famiglia.
Come organizzo le mie giornate
Poggio il kindle sul comodino e penso. Vuoi vedere che questa legge sui rendimenti decrescenti mi può interessare?
La stavo mettendo in pratica e nemmeno lo sapevo, e in effetti la cosa fila che è una meraviglia.
La mia giornata è organizzata in maniera piuttosto assurda ma non ci si crede, riesco a lavorare e pure parecchio.
9,30 al mare
12,30 doccetta e preparo il pranzo
13,00 pranzo
14,30 mia figlia si addoremnta. Io faccio un pisolo di 10 minuti
14,40 lavoro
17,00 (circa) mostriciattolo si sveglia. Stacco con il pc e mi dedico a lei
19,00 passeggiata campale (si cercano more, fiori, farfalle, cagnolini, fragoline e chi più ne ha più ne metta)
21,00 cena
22,30 (circa) Nanna per Rebecca e io leggo/lavoro fino alle 24,00 circa.
Tiriamo le somme
Lavoro meno di 4 ore al giorno, e riesco a fare quello che normalmente facevo in una mezza giornata piena di lavoro.
Non ti chiedi come mai? Ci sono almeno tre risposte papabili:
sono riposata, creativa e ho voglia di fare alla faccia di chi non credeva che al mare avrei lavorato e anche parecchio bene;
ho poco tempo e lo devo sfruttarlo nel miglior modo possibile;
non ho linea adsl free e quindi ho meno distrazioni. La accendo solo quando devo inviare un articolo o postere un pezzo sui miei blog... tipo adesso.
A giorni il mio nuovo pezzo da #ufficioalmare. E tu? Credi sia possibile lavorare e far vacanza? Raccontami come fai. Ti va?