Magazine

UFO? No grazie. Sto cercando di smettere.

Creato il 10 novembre 2010 da X
UFO? No grazie. Sto cercando di smettere.Da un po’ di tempo sono fissato con gli Ufo. Mi affascina l’idea che nell’universo non siamo soli. Mi stranisce solo il fatto che quelle "schiappe" di creativi a stelle e strisce siano solo riusciti ad immaginare esseri praticamente identici a noi, a parte il colore verdastro e un megaencefalo che sembra pulsare di un’intelligenza superiore. Praticamente gli manca la passione per la pasta, il calcio e la gnocca e poi sono identici a noi. Io avrei immaginato qualcosa d’informe che prima di tutto non avesse i nostri stessi sfinteri. Comunque, ormai è troppo tardi per modificare la percezione comune (‘sto Spielberg c’ha condizionato vita ed estati al mare). Insomma, tutto è iniziato con una puntata di Voyajer. Molte persone, e in particolar modo i top-gun americani, giurano di aver avvistato oggetti volanti non identificati di varie forme, dal disco al siluro, che li avrebbero affiancati per poi scomparire nel nulla ad una velocità supersonica. I racconti sembrano corroborati dal fatto che i piloti abbiano i servizi segreti alle calcagne per impedirgli di parlare. Non curanti del pericolo di poter raccontare tutto al padreterno, hanno deciso di spifferare tutto in esclusiva a Roberto Giacobbo. Quindi, ho fatto 1+1 e mi sono rincuorato: sono solo esseri curiosi che vengono in pace per darci una sbirciata, più evoluti di noi per il semplice fatto di non aver avuto i presidenti del consiglio che sono toccati a quello sputo di terra nel mediterraneo. Pertanto mi son chiesto: “vuoi vedere che questi se la passano meglio di noi (e la cosa non mi stupirebbe) e che se mi rapissero me la potrei passare meglio persino io?!?” Bene.
Sebbene per un po’ avessi invocato un rapimento per ovviare alla monotonia che ogni giorno attanaglia la vita di noi comuni mortali, dopo un po’ di tempo mi ritrovo tra le mani il DVD de “Il 4 tipo”, che non parla di cosa ci toccherà sorbirci una volta passata la moda dei transessuali. Me lo faccio prestare da un collega  (animaccia sua). Riassumendo: la dottoressa Abigail Tyler racconta di pazienti che sembrano aver avuto un incontro del 4° tipo. Si tratta di persone rapite dagli alieni, accomunate dalla visione di un gufo che li spia fin dall'infanzia. E qui il primo “Bah!”. A parte che a me sembrava più una civetta… non è un po’ banale fare un collegamento del tipo GUFO-UFO? Qualcuno obietterà: “ma in inglese si dice OWL, bestia!” Ma a me sembra banale lo stesso. Procediamo, perché mi pare che la produzione abbia fatto un bel pastrocchio di leggende, luoghi comuni e religione, aldilà del fondo di verità che potrebbe esserci. In questa contea dell’Alaska succedono cose strane: gente che si uccide perché non riesce a convivere con questo shock, gente che sotto psicanalisi regressiva urla e si dimena e altre cose che non trovano spiegazione. Ad un certo punto la svolta. La dottoressa si ritrova tra le mani una registrazione da cui si evince che gli alieni parlano il sumero, una lingua talmente antica che anche Cristo se la ritrovava nelle versioni. Dalla traduzione sembrerebbero intimare alle vittime di non raccontare ciò che hanno visto e che persino il loro dio non li salverà. Ora dico io: “parlano una delle lingue morte più antiche, un po’ come gli ossessi, e in più parlano del nostro Dio.” Non è un po’ scontato assimilarli agli indemoniati? Oppure anche gli alieni devono fare i conti con una religione che pone veti nel raggio di 5 galassie. Chi lo sa? Sta di fatto che l’alternanza di scene reali e fiction (il montaggio è la parte più figa del film) rende verisimile la storia. Così quando finisce il film il dubbio regna sovrano: o è una minchiata stratosferica oppure se questi sbarcano sulla terra siamo S.P.A.C.C.I.A.T.I., perché non ci sarà arma in grado di colpirli, stando alle testimonianze dell’aeronautica. Staremo a vedere, per ora preoccupiamoci di sopravvivere al 21/12/2012 (non potevano fare 20?). Intanto, dopo aver superato a fatica, a forza di notti insonni, il trauma da "L'esorcista", dopo 15 anni torno a dormire con un occhio solo. Per un po’ di giorni temo che gli UFO stiano lì, acquattati fuori dalla finestra, pronti a prelevarmi non appena mi vedranno vagare a casa da solo. Con il tempo mi convinco però che qui non potrebbero, perché abito in una zona centrale e se ne accorgerebbero tutti quei poveri disgraziati che a quell'ora sono già in giro per andare a laurà…
Ma l’altra notte si son fatti rivedere. Mi trovo a casa con altre persone e all’improvviso gli alieni fanno irruzione sparando sostanze liquide di cui ignoro gli effetti. Grazie ai miei riflessi riesco a schivarle e a scappare. L’alieno ha sembianze umane, è piuttosto sovrappeso e prende a rincorrermi. Corriamo per un breve tratto sotto casa in mezzo alla sterpaglia da marciapiede di un quartiere trasandato, tipo quello di mio cugino a Ostia Antica. Ma poiché ho sempre avuto il fiato corto, nonostante il tentativo di divincolarmi, vengo subito braccato. Chiuse le vie di fuga, l’alieno, che sembra un po’ un nerd con la camicia a quadretti e gli occhiali in celluloide nera da secchione, mi dice di scrivere
in inglese su una lavagna  “People on earth are happy!” E io che nei sogni parlo un inglese perfetto con accento del Wessex gli rispondo “I can’t, because you don’t know what we got in our minds!”. Lui: “Yes, I do. We can read your thoughts, let’s try!” e mi incita a provare. Cerco di non pensare a nulla, ma avendo sempre le meningi intasate di pensieri mi scappa uno STRONZO! Evidentemente il traduttore inglese-alieno/alieno-italiano gli si inceppa e soddisfatto ribatte: “hai detto Coglione”. Scoppiamo tutti in una risata fragorosa e beffandomi di lui gli faccio notare che, come volevasi dimostrare, ha detto una minchiata perché la parola era un'altra! E poi mi sono svegliato.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :