Magazine Diario personale

Ulivi e messaggi

Da Torto

trulivo

Tutti gli ulivi della nostra vita ci hanno raccontato una storia. Per ogni radice bagnata di gelida acqua di pozzo, per ogni foglia secca, spezzata e ridotta in minuscoli pesi da formiche frenetiche, un fatto, un giorno nella vita, la pagina di un libro. Ricordiamo ulivi rugosi e scheletrici, sfregiati da cuori e iniziali di nomi e di amori già spenti, ferite inspessite dagli anni e ormai chiuse al dolore. Abbiamo visto chiome abbaglianti di argento in tramonti di sangue, attraversate dal vento del mare che saliva dal basso a spegnere odori di marcio e di vita della terra rossa e fangosa, ulivi aggrappati ad ulivi clonati dal primo e coperti da strati di pelle, seccata dal sole, che chiami corteccia. Ulivi lontani dal mare e sbucati da case di pietra di serpi vedemmo, guardiani di antichi segreti contadini mai svelati alla gente del mare, a bocche cucite dal sale e mute di nomi di piante mai detti. Salimmo in groppa a ulivi selvaggi che a niente servivano, padri di cinque o sei frutti per anno, ultime gocce di vita di un fiume di olive raccolte, schiacciate e spremute o aperte su pezzi di pane bagnato dal nero o dal verde del frutto, olive che crebbero uomini e donne e condirono cene di Pasqua e Natale affollate e finite. Un piccolo ulivo con quindici foglie da quindici mesi è cresciuto su un tronco. Vedrà stagioni lontane da qui, stirpi e tempi che noi non sapremo. Qualcuno ha già scritto un messaggio che possa viaggiare lontano con lui  e raccontare la storia del popolo nostro, a chi vorrà chiedere un giorno chi furono quelli che scelsero – nel bene o nel male – per loro, che ancora non sono.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :