Ulteriore precisazione sul diffondersi dell'Ebola /L'importanza di non fare del terrorismo psicologico

Creato il 26 agosto 2014 da Marianna06

 
 

Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo del Dipartimento di scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano, occorre affrontare la recrudescenza dell’ebola e di molti altri virus letali(Hiv-Sars-Tbc-malaria-peste) , che pur continuano silenziosamente a diffondersi, tenendo conto di un mondo intorno a noi che sta cambiando.

Ossia la velocità del cambiamento- dice il sanitario – favorisce anche il cambiamento e la resistenza agli antidoti  da parte di virus e batteri.

E il tutto avviene nel quadro di un equilibrio ecologico compromesso assolutamente dalle nostre stesse  attuali modalità di vita.

Tra noi e gli agenti patogeni- chiarisce Pregliasco – ci sarà sempre una guerra in atto. Siamo noi ad averlo dimenticato. E il gioco ecologico ha comunque i suoi campioni vincenti del momento.

Ci spiega parecchio l’esempio  della rinnovata presenza della tubercolosi nel nostro Paese.

Presenza di cui noi , a torto, incolpiamo i migranti.

Non è così- sostiene il virologo – perché spesso sono le condizioni di vita cui i migranti sono sottoposti a favorire e generare il male.

Da noi arrivano sani e poi si ammalano - puntualizza.

E sappiamo il perché solo dando un’occhiata alle catapecchie in cui vivono, quando riescono ad  essere alloggiati in una.

E all’alimentazione decisamente povera di proteine e scarsa di quantità.

Queste malattie terribili (ebola-sars-peste-malaria), originarie d'Africa, Asia, America latina, giungono a noi attraverso la trasmissione operata da animali.

E, in particolare,  da animali di piccola taglia.

La caccia e la deforestazione nei Paesi in via di Sviluppo(quindi anche in Africa) determina il passaggio dei virus e batteri dai primati agli animali di piccola taglia e, successivamente, all’uomo.

Ecco, allora, l’importanza dell’informazione minuziosa che non deve trasformarsi in panico e la ricerca di quelle misure igieniche che possono bloccare la pandemia in corso con, in aggiunta, l’utilizzo di farmaci idonei. Quando questi esistano.

Per l’ebola sappiamo che non è semplice nonostante i successi  ultimi ottenuti ad Atalanta (Usa).

Concludendo-ci fa presente il sanitario - è importante capire e non allarmare. E fare ciò che è umanamente possibile per contenere i danni.

Con sano realismo. Non è dato altro.

      a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

ndr.) Nella foto in alto immagine di pipistrelli probabili vettori dell'Ebola


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