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Ultime notizie, ultimi tremori

Da Ignominia

La vita torna normale e ci dimentichiamo le emergenze. Nel quotidiano intendo perché la stampa e la TV ce la passano continuamente, mungendo i drammi fino all'ultima goccia di attenzione della Audience.

Nella mia vita una partenza; quella dei lavori di restauro alla casa. Dopo un anno di lavoro preventivo, incontri con le imprese, scelte, tagli, visione delle opzioni, misurazioni, visite in sito, etc. eccoci arrivati alla redazione di un contratto, approvazione di un totale costi (prima fase) e alla firma della S.C.I.A.

Presente nella testa in questi giorni è la domanda se la casa, una volta finiti i lavori di sistemazione del solaio -inevitabilmente appesantito rispetto a come era costruito una volta (strato di assito di legno e terra per livellare le mattonelle di graniglia)- reggerebbe ad un sisma che non è escluso colpisca la nostra zona, prima o poi.

Come per tutti il pensiero può essere relegato sullo sfondo della mente, occupata a cose più pressanti, sempre pronto ad emergere in primo piano, urlando, ogni qualvolta lo scricchiolio di un infisso la notte farà balzare il cuore in gola nel timore di sentire il terreno iniziare a muoversi.


Si fa quello che si può, con i soldi e le conoscenze tecniche che si hanno e poi ci si affida alla fortuna. Si può imparare a conviverci con i terremoti di cui questa penisola è ricca, ad accettare le scosse che si percepiscono come quelle dei vuoti d'aria in aereo, che possono essere paragonate al galoppo a cavallo, al dondolio del treno aiutandoci a domare la paura. Però ci vuole anche un minimo di preparazione.

La cosa che trovo inaccettabile è che in Italia non ci sia un programma di informazione del cittadino su cosa fare prima, durante e dopo un terremoto. Cioè qualcosa c'è ma chi lo conosce e l'ha visto se non recentemente perché è andato a cercarlo con il lanternino sul Web???

in italiano ho trovato qualche suggerimento, molto blando

http://www.earthquake.it/cosa-fare.php

http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_cosa_fare_sismico.wp;jsessionid=47698D2AEC6993B95D07AE9E6D191E12?contentId=APP15010

http://www.dipteris.unige.it/geofisica/ITA/didattica/did_difesa.html (di valido ci sono le mappe che identificano le zone calde in Italia)

http://www.ready.gov/earthquakes

http://earthquake.usgs.gov/prepare/ (PDF da scaricare)

http://www.amerrescue.org/quakprep.htm

La visita ai siti Italiani rende ovvio che ancora si considera il terremoto come un atto di Dio a cui poco possiamo fare, e siamo d'accordo che non si possano fermare o prevedere con esattezza, ma mettere la popolazione in grado di essere preparata ad un evenienza che in Italia è pressoché certa, è una cosa desiderabile e necessaria.

Le pagine Gialle e Bianche dovrebbero contenere un manualetto di preparazione ai sismi. La scuola dovrebbe insegnare cosa fare e preparare le future generazioni con drill d'emergenza. Gli alberghi e i posti di lavoro dovrebbero avere mappe e piani di evacuazioni. Insomma il Giappone e la California sono sismici come lo siamo noi ma loro sono preparati e noi no, perché?

Sopravvivere ad un terremoto è questione di fortuna (in parte) ma il peggio ha ancora da venire se la casa è crollata, le infrastrutture (telefono, luce, acqua potabile) non ci sono più e tu non hai messo da parte una borsa con torce e batterie di ricambio, acqua potabile, snack nutrienti, coperte e non abbia deciso con la tua famiglia un punto di ritrovo nel caso il disastro vi trovi separati. Piccoli accorgimenti che renderebbero le prime 24/48/72 ore molto meno penose nell'attesa che aiuti. Specie per chi non vive in centri popolosi e aspetta gli aiuti della protezione civile, del governo, delle istituzioni.

Aiutati che il ciel ti aiuta dice il detto e il cielo ci vuole trovare preparati, che siamo tanti su questa terra oramai e il cielo è uno solo!


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