Magazine Diario personale

Ultimi giorni di agosto

Da Nuvolesparsetraledita
Ultimi giorni di agosto Quadri di Franco Lastraioli – dal web
Tace la casa, la strada. Tacciono i giardini intorno, nessun rumore dai tetti, dormono gli alberi. L’aria leggera, fresca, ti accarezza la pelle nuda delle spalle. E’ passato un altro giorno, è stato caldo ma non dell’afa sofferente dei giorni passati. Le nuvole oggi hanno a lungo schermato il sole, si sono rincorse all’infinito, hanno tenuto a freno questi ultimi giorni di agosto. Una colazione nel bar sul corso – caffè macchiato, brioche piccola – la mostra di Picasso, le bancarelle del mercato, quattro passi a piedi in centro ed il mattino è passato. Poi, molto più tardi, il solito pomeriggio passato ad annodare il tempo per perderlo e non scrivere, qualche telefonata. Ora tace la casa, la strada. Nel cielo la luna si lascia esplorare dai tuoi occhi appena un po’ stanchi, rimanda chiarore sulla finestra di fronte. Ci sarà domani, presto, ci sarà domani con il ricominciare dei giorni scanditi dal tempo sprecato, quel tempo che vuoi cambiare e non puoi. Da domani, sarà di nuovo lo stesso tempo, la stessa sequela di settimane, giorni, ore – l’intervallo non conta – e cercherai di inventare parole che in fondo nessuno ascolta, là dove sarai da domani. Ora c’è una notte stellata di fine agosto, una luna bionda – chiara e sospesa nel cielo – la pelle delle tue spalle che rabbrividisce, la luce accesa in casa, il divano con un libro, la gatta che ti aspetta facendo già le fusa. Devi rientrare, affrettati; chiudi le tapparelle, serra il portone, saluta i carpini scuri del viale, sentinelle della notte, e dedica loro due righe, soltanto due righe … Buonanotte, buonanotte! Ultimi giorni di agosto NOTTE STELLATA

La città non esiste
se non dove un albero dai capelli
neri scivola via, come una donna
annegata nel cielo caldo. Tace,
la città. Bolle la notte, con dieci
e una stella. Oh notte stellata,
stellata notte! è così che voglio
morire.
Si muove. Sono tutti quanti vivi.
Quando la luna rompe le catene

arancioni che la legano e spruzza
bambini dai suoi occhi, come un dio,
il vecchio serpente, senza esser visto
divora le stelle. Oh stellata notte,
notte stellata! è così che voglio
morire:
in questa strisciante bestia notturna,
risucchiata tutta dentro nel grande
drago, separata
dalla mia vita senza una bandiera,
senza pancia
né grido.

Anne Sexton
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