Stasera, domenica 2 giugno 2013 in diretta alle ore 21.20 ultimo appuntamento con “Le Iene show”. Alla conduzione, a fianco di Ilary Blasi, ci saranno Teo Mammucari e la Gialappa’s (Giorgio Gherarducci, Marco Santin e Carlo Taranto).
“Nei laboratori farmaceutici il Metodo Vannoni non si può applicare”. “Se il Ministero accetterà le nostre richieste, noi daremo integralmente la metodica”
Giulio Golia
Giulio Golia torna ad occuparsi delle terapie con le cellule staminali. Qualche giorno fa il Parlamento ha Davide Vannoni, Presidente della Stamina Foundation, ha sempre dichiarato che, per una serie di motivi tecnici e normativi, questa cosa non sarebbe stata possibile. A seguire uno stralcio dell’intervista al Professor Davide Vannoni, che commenta la legge varata dal Parlamento e risponde ad alcune critiche:varato una legge che stabilisce che le cure compassionevoli a Brescia saranno limitate solo a chi le ha già iniziate. A luglio, inoltre, sarà avviata una sperimentazione di 18 mesi che riguarderà pochi casi e sole due patologie ancora da individuare. La sperimentazione, però, dovrà essere realizzata per legge in laboratori di tipo farmaceutico, al contrario delle terapie compassionevoli di Brescia. Il Professor
Giulio Golia: “E’ arrivata la notizia che era stato approvato tutto, il Metodo Vannoni, il tipo di sperimentazione…”
Vannoni: “Prodotto in laboratori farmaceutici, quindi il Metodo Vannoni non si può applicare”
Golia: “Perché non si può applicare?”
Vannoni: Bisogna cambiare completamente. Tutti i mezzi, le sostanze che noi usiamo non sono applicabili in un laboratorio farmaceutico, e questo sembra il grosso limite”
Golia: “C'è chi l'accusa di fare tutto questo per fare profitti, come risponde?”
Vannoni: “Di venire a guardare il mio conto in banca”
Golia: “E come pensate di andare avanti con tutti i pazienti che dovete trattare?”
Vannoni: “Contiamo di riuscire ad avere delle donazioni”.
Golia: “Non ha preso un euro dall’attività di Stamina?”
Vannoni: “No, neanche un centesimo”.
Golia: “Ma pensa di farci dei soldi con Stamina?”
Vannoni: “Con Stamina farò sempre e solo una perdita di denaro. Però è un guadagno molto più alto che non quello dei soldi”
Golia: “E che guadagno è?”
Vannoni: “È il guadagno di salvare delle vite, di poter dire un giorno quando morirò ”.
Golia: “E’ vero che è indagato perché prima di Brescia faceva pagare i trattamenti ai pazienti?”
Vannoni: “Un po’ di anni fa, purtroppo, siamo stati costretti, per curare delle persone, a farne pagare altre, però lo scopo non è stato mai quello di arricchirsi, ma è stato quello di poter produrre le cellule per chi invece non poteva pagarsi le cure”
Golia: “Lei dice di non volersi arricchire con il suo metodo, ma è vero che l'ha venduto ad una casa farmaceutica?”
Vannoni: “No, non ho venduto un bel niente a nessuno. C’è una casa farmaceutica con la quale abbiamo firmato un contratto in cambio del finanziamento dell’attività non lucrativa a Brescia che ha promesso di esportare questa metodica in tutto il mondo, proponendola sempre gratuitamente ai pazienti, cioè attraverso fondazioni Onlus e non attraverso società di lucro”.
Golia: “Quanti soldi ha contrattato con la casa farmaceutica?”
Vannoni: “Il finanziamento proposto era intorno ai 2 milioni di euro. Per adesso abbiamo ricevuto 300.000 euro che sono andati praticamente quasi tutti alla fondazione”
Golia: “Quanto costa a Stamina un trattamento di staminali per un paziente?”
Vannoni: “Costa tra i 5.000 e gli 8.000 euro”
Golia: “Da poco è stata approvata una nuova legge, che ne pensa?”
Vannoni: “Le sperimentazioni è corretto che siano fatte, ma a fronte di una sperimentazione in un ambito dei trapianti, che è una sperimentazione seria ugualmente, si è trasformata in una sperimentazione farmacologica che, quindi, avrà tempi comunque più lunghi e numeri molto più ristretti di persone che potranno accedere”
Golia: “Tutti dicono che lei non vuole svelare i segreti del suo metodo, è vero?”
Vannoni: “Io sinceramente il metodo lo devo dare se voglio fare una sperimentazione, per cui se il Ministero accetterà le cose che noi gli chiederemo noi daremo integralmente la metodica”
Golia: “Quali cose chiederete?”
Vannoni: “Noi chiediamo che siano i nostri biologi a produrre le cellule, con la supervisione dei biologi individuati dal Ministero, proprio perché sono esperti in questo tipo di produzione e, in secondo luogo, chiediamo di poter avere un controllo come osservatori di tutti ciò che avviene nella sperimentazione, anche nella fase clinica. Quando viene fatta l’iniezione spinale io voglio che ci sia uno dei nostri medici in sala operatoria. Poi la faranno i medici dell’ospedale chiamati, ma ci deve essere un nostro medico lì presente.”
Golia: “Perché, non vi fidate?”
Vannoni: “No, non è che non ci fidiamo. Chiediamo di poter osservare, come d'altronde il Ministero ci chiede di conoscere tutta la metodica prima di poterla applicare. Mi sembra un equo scambio di informazioni e di controlli reciproci”.
In seguito, in attesa che parta la sperimentazione, Golia mostra i progressi dei bambini di cui le Iene si sono occupate in questi mesi: Gioele di Palermo, colpito dalla Sma 1 (atrofia muscolare spinale di tipo 1), al primo incontro con l’inviato non si muoveva, era sottopeso e pesava tre chili e sette. Oggi, 4 mesi dopo, e dopo aver ripreso la terapia con le cellule staminali, pesa 7 chili sei e cinquanta e riesce a tenere gli oggetti in mano e a muoverli. Sofia di Firenze, colpita da leucodistrofia metacromatica, tre mesi fa era paralizzata. Adesso ha iniziato a muovere lentamente tutto il corpo. Celeste di Venezia, colpita da Sma1, un anno e mezzo fa era intubata, non si muoveva e non riusciva ad emettere alcun suono. Ora, invece, sta meglio e il padre racconta di come la bambina abbia acquisito molta più forza nelle gambe, abbia aumentato i movimenti del collo e la capacità dei vocalizzi. E infine Sebastian, affetto da Sma1, unico paziente visitato da un esperto specialista della sua malattia prima, durante e dopo l'infusione di Staminali con il metodo Stamina, il Dott. Marcello Villanova.
A seguire, uno stralcio dell’intervista al Dott.Villanova:
Golia: “Dopo che le abbiamo fatto vedere il video di Sebastian, lei è venuto e ha rivalutato da un punto di vista clinica Sebastian”
Dott. Marcello Villanova: “Sono venuto qua, perché dopo che lei mi ha fatto vedere quel video, ero molto curioso di vedere questi risultati. E ho verificato con le scale che noi utilizziamo a livello internazionale. Sono delle prove: il bambino deve essere posizionato in un determinato modo, viene stimolato leggermente, dopo di che si fanno dei test sulle varie parti del copro e si dà un punteggio. Sebastian aveva, quel giorno in cui io l’ho visitato, 40 giorni dopo l’infusione, un punteggio di tre. Oggi Sebastian è riuscito ad avere 10 su una scala che ha come punteggio massimo 64. Ha guadagnato tre cose principalmente: l’adduzione dell’anca che non aveva, e questo gli ha dato il punteggio, la prensione, cioè la forza nelle mani, e poi la possibilità di mantenere il capo nella linea mediana più di 5 secondi. Ecco, questi sono i test che io ho filmato, ho fatto dei video (guardano il video insieme, ndr). Che siano state le staminali, che sia stato magari qualcosa che ancora oggi dobbiamo ancora capire nella Sma tipo 1, questo sarà da vedere con questa sperimentazione. Quindi ben venga questa sperimentazione che ci permetterà di allargare lo studio e di dare finalmente dei risultati concreti e sicuri su questo metodo…”. Il dottore poi aggiunge: “..fino ad oggi questi risultati non li abbiamo mai avuti. È per questo motivo che servono gli studi, è per questo motivo che serve la sperimentazione”.
Tra gli altri servizi di questa puntata: “Basta con le slot” è la campagna contro le slot machine di cui le Iene due settimane fa hanno deciso di farsi promotrici, coinvolgendo i sindaci di alcune città italiane: Luigi de Magistris (Sindaco di Napoli), Giuliano Pisapia (Sindaco di Milano), Flavio Tosi (Sindaco di Verona), Piero Fassino (Sindaco di Torino), Leoluca Orlando (Sindaco di Palermo), Federico Pizzarotti (Sindaco di Parma), Michele Emiliano (Sindaco di Bari).
Grazie alle liberalizzazioni delle licenze commerciali, infatti, è semplicissimo aprire una sala slot e i sindaci, purtroppo, non possono fare niente per bloccarne l’apertura. La campagna, che ha già fatto moltissime visualizzazioni e condivisioni su internet, è disponibile per tutti e può essere condivisa e scaricata gratis da chiunque: http://bit.ly/10BR58V o http://bit.ly/Z3xIqW.
Nadia Toffa
Affinché il Governo possa mandare questa campagna a reti unificate in modo che sempre più persone, vedendola, possano dire “Basta con le slot!”, Nadia Toffa si reca dal nuovo Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla quale mostra il filmato.
Iena: Cosa ne pensa?
Lorenzin: “Direi, riprendiamoci dalle dipendenze. Uno pensa solitamente che la dipendenza sia legata soltanto all’alcol o alla droga, in realtà è legata anche al gioco. Chiunque può cadere nella dipendenza”.
Iena: “Ci sono troppe sale giochi. Sono dappertutto”
Lorenzin: “Ci vuole buon senso. Un conto se c’è qualche sala, un conto se le città sono inondate” Iena: “Voi cosa farete concretamente?”
Lorenzin: “Ci saranno due tipi di interventi: il recupero delle persone che sono cadute in modo compulsivo nel gioco e poi quello della prevenzione”
Iena: “Le faccio un’ultima proposta. Noi le portiamo questo, lo spot che ha visto (Nadia Toffa le consegna il filmato con la campagna, ndr)
Lorenzin: “Lo faccio vedere in Consiglio dei Ministri?”
Iena: “Oltre a farlo vedere nel Consiglio dei Ministri, lei può farlo suo, non c’è il nostro marchio, non parla di noi, non parla delle Iene..”
Lorenzin: “È già prodotto, quindi è gratis, vediamo se l'editoria e la Presidenza del Consiglio me lo fanno fare, visto che è un risparmio per le casse pubbliche”
Iena: “Potrebbe essere lo spot del Ministero della Salute”
Lorenzin: “È una buona idea”
Iena: “Noi diamo tutti i diritti di autore. Ci prova?”
Lorenzin: “Ci provo sicuramente.”
Luigi Pelazza
Luigi Pelazza si occupa dei mutui per l’acquisto della casa. Quando viene firmato un mutuo, molte banche mettono nel contratto una clausola che prevede gli interessi di mora: nel caso in cui venisse ritardato il pagamento di una rata, a quest’ultima verrebbe applicato un interesse più alto. Tutto ciò è legale, ma diventa illegale se, sommandolo alla normale percentuale del mutuo, viene superato il tasso soglia (il tasso massimo d’interesse che le banche possono applicare ai loro clienti quando chiedono un mutuo, un prestito o un fido).La sentenza nr. 350 di quest’anno della Suprema Corte di Cassazione stabilisce che “se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi”. Ad esempio, se è stato stipulato un mutuo trentennale dieci anni fa e oggi viene accertato che la banca vi ha applicato un interesse usurario, la Iena spiega come la banca debba restituire gli interessi pagati in questi dieci anni e, per i rimanenti 20 anni, non dovranno essere pagati più interessi all’Istituto di Credito. Luigi Pelazza intervista, poi, il Direttore Centrale della Banca d’Italia Carmelo Barbagallo.