Róbert Berény, “Donna che dorme con vaso nero”.
Un pugno di grilli che friniscono nel giardino, tra le foglie riarse delle aiuole di rose tappezzanti, la fontana che gorgoglia stanca, indecisa se smettere per evitare brutte figure, un parlottìo sommesso dalla casa di fronte – esclamazioni, frasi mozze, qualche sospiro lungo – e le cocorite nella gabbia che piangono.
Notte.
Abbaiano i cani ma non alla luna: si richiamano tra di loro, rispondono e si scambiano opinioni sulla calda giornata di fine estate appena trascorsa; qualche stella palpita piano, altre osservano immobili dall’alto del loro cielo oscuro, indifferenti; la luna si affaccia ed i prati rischiarano, non nascondono più le piante assetate della lunga estate calda.
Notte. Buona notte, notte serena e quieta.
Si spossano le giunture, le mani, le ginocchia: una stanchezza dolorosa ti convince a chiudere tutte le porte, ad abbassare le tapparelle. Indosserai la camicia da notte più sottile, prenderai il libro che vuoi finire ed andrai a letto, tra le lenzuola fresche, appoggiando il capo sul cuscino morbido. Ti accoglierà il sonno tra le sue braccia, vi sarà la quiete di qualche pagina appena sfogliata, di poche righe che stanotte dimenticherai.
E’ notte.
Buonanotte.
Istruzioni per dormire
Certo, addormentarsi.
Scacciare la luna
dalla finestra.
Mettere in contumacia
le zanzare.
Stabilire per i gatti
lo spazio notturno.
Zittire i malinconici
cani dei vicini.
Chiudere l’udito
a tutti i rumori
tranne a quello della pioggia.
Relegare tutti i pensieri
angosciosi nel posto
che gli spetta,
nel tempo passato
o futuro.
Sistemare i sentimenti
nei reconditi
meandri del cuore,
in astucci
chiusi a chiave fino all’alba.
Reprimere i dolori.
Controllare i desideri
e superare le offese.
Non comporre poesie.
Afferrare il filo di una storia
e inventare una favola.
Fungere da mamma a se stessi.
Essere la propria amata.
Coprire di baci
il cuore insoddisfatto.
Coprire con una coperta
le membra infreddolite.
Entrare
nell’enclave monastica
del buio e del silenzio.
Andare lontano.
In capo al mondo.
Al confine dei sogni e dei non sogni.
E magari
ancora più lontano.
Kajetan Kovic
Grazie, Shera... buona notte :)
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