Ultimo incontro a Dresda

Creato il 11 luglio 2012 da Libereditor

E’ il gennaio 1945 e una giovane donna austriaca sta fuggendo da Auschwitz. Non è ebrea, ma ha un passaporto che non è suo e girovaga in un’Europa semidistrutta ed esausta. Si imbarcherà per l’Argentina. Therese Feldkirch si vuole ricostruire una vita in questa nuova terra. Abita nella pensione di Frau Dorsch, ma nessuno degli altri ospiti, emigranti come lei, sa come abbia fatto ad arrivare dall’Europa. Perché questa donna ha alle spalle un passato ignobile, vergognoso, forse solo da dimenticare…
“Nella pensione di Frau Dorsch la lingua comune era il tedesco pur essendovi tra gli inquilini due coniugi rumeni e una donna ungherese. Li affratellava, oltre alla lingua comune, la modestia della posizione raggiunta nel paese in cui avevano trovato asilo, niente a che vedere, comunque, con quel che avevano patito in Europa.
Tre degli inquilini avevano lavorato come tecnici, nientemeno che alla Daimler-Benz e alla IG Farben, finché non era venuto il momento di emigrare; nessuno di loro era riuscito a far valere le proprie conoscenze nell’industria locale, benché lo sviluppo impetuoso di questa richiedesse l’esperienza di ingegneri e chimici. Due, i più giovani, spazientiti da sei mesi di vane promesse nella capitale, si erano rassegnati a stabilirsi a Tucumán, assunti dalla Capri, azienda legata alla compagnia statale Agua y Energía, creata da un tedesco-argentino, molto vicino al Generale presidente, la cui missione era quella di misurare la portata dei fiumi della provincia. Il nome di quell’azienda di ingegneria forse si riproponeva di evocare paradisi mediterranei, ma tra i tedeschi che vi venivano assunti Capri era considerato l’acronimo di Compañía Alemana para Recién Inmigrados.”

Edgardo Cozarinsky
, con Ultimo incontro a Dresda, ci racconta la storia di una famiglia travolta dalle vicissitudini della Storia i cui membri, sullo sfondo dell’orrore della guerra, assumono il contraddittorio ruolo di vittime e allo stesso tempo di carnefici.
Il romanzo è scritto bene. La prosa è elegante, misurata, ineccepibile, equilibrata. Cozarinsky ha una fantasia multiforme e muta spesso il proprio punto di vista, la concezione del mondo, lo stile. E in questa sua ricerca impegna il suo disperato romanticismo, l’infinito senso di colpa, l’esasperazione, l’amore per l’estremo, la vocazione tragica, la tensione, il coraggio intellettuale, il senso assoluto della forma…

Edgardo Cozarinsky nasce a Buenos Aires nel 1939. Nel 1974 si trasferisce a Parigi e, dal 1988, alterna il suo tempo tra Buenos Aires e Parigi. Regista e scrittore, ha diretto film come La Guerre d’un homme seul, Le violon de Rothschild e La ronda di notte, che hanno vinto diversi premi e riconoscimenti.

Edgardo Cozarinsky
Ultimo incontro a Dresda
(traduzione di Silvia Sichel)
Guanda
2012


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