Ultimo tango a Zagarol – Nando Cicero

Creato il 18 dicembre 2013 da Maxscorda @MaxScorda

18 dicembre 2013 Lascia un commento

Quando in Italia si producevano piu’ film che in India, anche le briciole bastavano a sfamare chi se le accaparrava. E’ cosi’ che all’indomani di un film di successo, scattasse l’emulazione per cavalcare l’onda e le sale si riempivano di cloni piu’ o meno nobili e ripetizioni di formula con risultati alterni. Pensiamo ai peplum, agli spaghetti western, agli pseudo Bond, al protrarsi di bambini morti alla "Incompreso", le dottoresse con o senza militari, fino all’estenuante carica dei "Pierini". Non mancavano gli episodi singoli giocati esclusivamente alla parodia o al rifacimento pedissequo e due esempi su tutti, certo i migliori, "L’esorciccio" e "Ultimo tango a Zagarol", caso vuole interpretati dalla coppia scoppiata Ciccio Ingrassia e Franco Franchi.
Tra tutti "Ultimo tango a Zagarol" e’ un film emblematico. Il soggetto non fa altro che scimmiottare l’originale "Ultimo tango a Parigi" di Bertolucci, stravolgendo le situazioni e sostituendole con controparti grottesche ed esilaranti.
Nemmeno a dirlo, sin dalla sigla, il burro resta il centro dei pensieri di tutti quanti. Cio’ che davvero colpisce e’ la qualita’ di un prodotto volutamente sopra le righe ma che si rivela piu’ efficace ed interessante dell’originale.
Del resto a dare piu’ sostanza a un film che e’ poco piu’ che aria riscaldata, non ci voleva molto ma l’operazione e’ talmente ben riuscita che non solo si deride il re nudo, il film di Bertolucci, ma anche le scimmiette ammaestrate della critica e i tromboni spompati del cinema d’autore, s’ingoiano la loro bella dose di fango.
Con un colpo di coda, cercando di salvare qual poco che poteva della propria reputazione, gente come Fofi scrisse di preferirlo all’originale ma di meglio fecero le dichiarazioni di stima da parte di Coppola e De Niro.
Certo e’, fa pensare come un Franchi eguagli e superi un Brando umiliato da un ruolo da subumano, un testo ridicolo e una regia tronfia nell’alchemico dono di Bertolucci di trasformare l’oro in piombo.
Basta confrontare scena ed interpretazione dei due attori al capezzale della moglie per rendersi conto dell’abisso che separa le due pellicole. In meglio quella di Cicero ovviamente.
Ancora piu’ sorprendente e’ constatare come il film si regga sulle sue gambe a prescindere dall’originale, per quanto s’intende, buona parte del divertimento derivi dal confronto diretto.
Non di meno con gli altri grandi, Franca Valeri, passando per Nicola Arigliano fino a Jimmy il Fenomeno, si piazzano sonori calci in… burro al capolavorone di Bertolucci.
Provare per credere.

Scheda IMDB


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