Ci sono cose per la quali la genetica ci condanna.
Nella maggior parte dei casi i maschi hanno una maggiore prestanza fisica e le donne sono più sensibili.
Gli uomini hanno un talento naturale nella guida, le donne riescono a fare più cose contemporaneamente.
I primi sono più ferrati nello sport, le seconde campionesse mondiali di shopping.
Ho detto: << Nella maggior parte dei casi>>.
Ho solo riportato dei dati istat.
Eccezioni a parte naturalmente.
Eccezioni rarissime se si tratta del calcio.
Il calcio NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI non è roba per il sesso debole. Io comprerei La Gazzetta dello Sport solo perchè è rosa. Tuttavia ci sono appartenenti al gentil sesso che ostentano doti da tifose incallite ma che in realtà nascondono dietro a questa passione altri loschi motivi.
Le ho racchiuse in una classifica per rimanere in tema.
“TOTO FIGO SCOMESSE”
Sono quelle che scelgono la squadra da sostenere al campionato a seconda del giocatore più Gnocco. Quindi in base agli acquisti della stagione decidono per chi fare il tifo. Io sono stata tifosa del Napoli, della Roma, della Juve, del Milan e un anno anche della Fiorentina.
Per appartenere a queste tifose bisogna scegliere il bello preferito del campionato, seguirlo in tutte le partite, trasferte comprese, e soprattutto urlare in coro “Goooooooooooooooollll” anche quando questo è in panchina.
“ULTRA’ FIDANZATE”
Queste dolci creature più che dalla fede calcistica sono mosse dalla fede. Quella al dito. E pur di farsi chiedere di sposare, anche se non riconoscono quale squadra deve segnare nella porta di destra e viceversa, anche se la loro cultura sportiva si ferma al calcio balilla, millantano doti di esperte del pallone e sono disposte a tradire la squadra del cuore pur di tifare quella del loro principe azzurro.
“TI PIACE VINCERE FACILE?!”
Le tifose della squadra prima in classifica o quella destinata con più probabilità a vincere la Champions League, la Coppa Uefa o il torneo di calciotto. Purchè vinca va bene tutto.
“TIPE DA GRANDI OCCASIONI”
Non hanno mai dichiarato il loro interesse per nessuno sport, non sanno riconoscere una maglia e sono del tutto ignare dei nomi dei calciatori, non distinguono la differenza fra un attaccante e un centravanti ma vengono improvvisamente colte dall’illuminazione, sentono la chiamata e si risvegliano solo in tempo di mondiali. Si dipingono la faccia del tricolore, indossano la maglia azzurra e scendono in piazza osannando gli eroi nazionali come se non avessero mai fatto altro nella vita. Le più esperte indossano la maglia di un campione e assumono la stessa espressione delle mogli dei calciatori in pena in tribuna d’onore.
E poi come dicevo ci sono le eccezioni.
” LE TIFOSE CONSAPEVOLI”
Se ci fosse una coppa destinata io la darei a loro. Esistono donne che potrebbero spiegare al più severo degli arbitri cos’è un fuorigioco. Informate su schemi e strategia.
Quelle che, famo a capisse, non confondono il calcio mercato con la borsa valori, che non esultano a un autogol o che credono che un assist sia una malattia veneria trasmettibile. Che fanno già tanta fatica a essere accettate in un mondo maschilista e classista, e che ogni volta che vogliono imporre un pensiero o semplicemente dire la loro devono prima dimostrare che conoscono la differenza tra il cartellino giallo e quello rosso.
A queste eroine io darei una medaglia al valore.