Umberto Ambrosoli ringrazia Giuseppe Torchio e lo invita alla convention regionale dei popolari e dei moderati del 13 marzo a Milano. collaborazione aperta con il comitato Renzi di crema

Creato il 03 marzo 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Va avanti la bella esperienza del centro popolare lombardo, in linea con i renziani cremaschi e non solo. In provincia non è stato conquistato il seggio in consiglio regionale, ma il segnale è stato dato, l’esempio è dei più seri e chiari. Il frammentato mondo moderato e cattolico, ma anche laico, ha un luccicante punto di riferimento. Nuotare controcorrente è difficile, ma la passione è tanta: ci si aspetta molto da chi sa amministrare e ha già dato e sta dando non  poco, anche se non può sempre vincere. 

Un’applaudita telefonata di ringraziamento di Umberto Ambrosoli a Giuseppe Torchio, tra i fondatori del Centro Popolare Lombardo, con un invito al candidato alla presidenza della regione alla convention dei popolari e dei moderati che si terrà il 13 marzo a Milano, ha caratterizzato i lavori dell’affollata assemblea del movimento tenuta nel tardo pomeriggio di venerdì al Pirellone.

All’incontro erano presenti il coordinatore cremonese Giovanni Biondi, l’onorevole Gianni Risari con Matteo Gramignoli, il candidato cremasco più votato dopo Alloni. Risari ha chiesto di continuare l’esperienza, forte delle 650 preferenze ottenute, radicandola alle liste civiche e realizzando una vera rete dei movimenti, associazioni, comitati e gruppi locali.

Una linea fortemente sostenuta da Gianluca Savoldi, coordinatore cremasco del “comitato Renzi” e motore, con Francesca Pontiggia del comitato Acqua Pubblica e con il renziano Sandro Gugliermetto, dello staff elettorale del capolista Giuseppe Torchio.

Con riferimento al quadro mantovano Giuseppe Torchio ha rilevato che la lista non ha insistito sulla vicenda elettorale stante la comune ispirazione al “patto civico” di Ambrosoli, sostenuto dall’onorevole Antonino Zaniboni e da molti amici virgiliani.

A Milano è intervenuta Rosanna Miele, candidata a Mantova, che ha sostenuto la necessità di superare il messaggio esclusivamente legalitario delle tasse da pagare e delle multe per le quote latte per entrare in temi più pragmatici per il mondo degli operatori e della gente comune.

Anche Daniele Mozzi,  consigliere comunale di Viadana, che si è conquistato sul campo 142 preferenze, in un incontro di candidati ed attivisti della lista tenuto in mattinata (vd. Foto), si è soffermato sul raccordo con mondo cattolico, associazionismo, scuola e mondo del lavoro per recuperare una presenza spesso dilaniata dalle lotte dentro i partiti. “Gli sviluppi della vicenda viadanese ci diranno se sarà necessario dar vita anche da noi ad una lista civica per le prossime scadenze”

L’analisi elettorale evidenzia un pacchetto di 64 mila voti raccolti da una lista nata da poco più di un mese con il più alto rapporto tra preferenze e voti di lista che a Cremona supera le 1600 unità su circa 3 mila voti.
La nuova legge elettorale lombarda, che prevede un forte premio di maggioranza al candidato presidente che superi la soglia del 40% dei voti a danno delle liste di minoranza, ha precluso al CPL, come alle aree Albertini e Giannino, l’ingresso al Pirellone.

Giuseppe Torchio, Enrico Marcora e Valerio Bettoni, nei loro interventi hanno ringraziato i candidati per il risultato ottenuto e si sono soffermati sulle due cifre ottenute in Lombardia dall’area Monti che a Milano città ha raccolto quasi un quarto dei consensi.

Questa posizione centrale dello schieramento ha annunciato di volersi radicare e strutturare come partito a livello territoriale e, pur priva di una presenza regionale, vanta ora una rappresentanza nelle due Camere.
Il Centro Popolare Lombardo con le esperienze civiche che lo compongono, vuole sviluppare un tavolo di confronto con quest’area, in particolare con Lorenzo Dellai, Gregorio Gitti, Andrea Oliverio, Savino Pezzotta, e con la stessa componente renziana, oggi fortemente sottovalutata nel Pd, offrendo i temi ed i contenuti concreti e popolari del mondo del lavoro dipendente ed autonomo.

Un processo per offrire sbocchi concreti a quel centro operoso, propulsivo e aperto all’innovazione ed alle riforme che ha portato la stessa borghesia ambrosiana a guardare avanti ed a realizzare formule e alleanze innovative.

Una prospettiva dopo le forti fibrillazioni elettorali, la crescita della protesta, la necessità di non farsi impalare nella difesa della mera legalità e di Equitalia, l’attenzione ad un  processo politico in pieno movimento per evitare la cancellazione del centro nei vari schieramenti.

La convention del 13 marzo con Ambrosoli e rappresentanti di quest’area, traccerà la linea del movimento anche in vista delle scadenze delle prossime amministrative di maggio a Brescia ed in importanti centri della Lombardia.


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