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Umbria, disabilità, Rsa e assegno di cura

Creato il 12 novembre 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Riceviamo e pubblichiamo

Mentre in tutto il Paese sale la protesta dei Disabili e malati gravi per vedere aumentato l’assegno  di cura , in Umbria  ancora la richiesta è rimasta totalmente inevasa. Quindi il problema è introdurlo  non aumentarlo.  Per i disabili gravi e malati gravi rimane solo la strada delle RSA con le spese e le problematiche che ciò comporta per i Disabili gravi ed i familiari unitamente ad una assistenza sicuramente meno umana, salvo rare eccezioni. La cronaca ogni tanto porta alla ribalta situazioni veramente poco edificanti.

Nascono o comunque vegetano  invece RSA private o cooperative  che non riescono a dare soddisfazione ne ai dipendenti ne ai ricoverati . Di contro la spesa è molto alta. E pensare che con la medesima spesa si potrebbe dare l’assistenza indiretta con persone scelte dal Disabile o dalla propria famiglia ad un numero almeno doppio. Un motivo ci sarà pure? Io non credo molto alla teoria della malvagità dei politici . Credo invece che ci sia un interesse politico che supera ogni sentimento . Purtroppo bisogna convenire sul fatto che la politica preferisce foraggiare i privati , piuttosto che dare un aiuto alle famiglie . Preferisce deportare gli anziani nelle RSA piuttosto che lasciarli in casa a curarsi vicino ai propri cari. Preferisce che le cooperative paghino pochissimi euro all’ora i propri dipendenti  piuttosto che vedere una badante in regola e che percepisce quello che il contratto prevede. La conclusione di questa giostra è che :

1 – i dipendenti di cooperative o di privati sono sfruttati e sono in numero basso rispetto alle persone da assistere.

2 – le famiglie  non vengono aiutate ed allora anche le badanti non lavorano nelle condizioni migliori sotto ogni profilo.

3 – disabili o malati gravi non possono certo essere soddisfatti. Rimane soddisfatto solo chi gestisce questa attività come una qualsiasi attività economica. La conclusione è che rimangono soddisfatti solo quelli che con la disabilità non c’entrano nulla; cioè chi gestisce le RSA. Questo è il punto vero della discussione .

Ottavio  Nulli Pero



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