Riceviamo e Pubblichiamo
Su Umbria Mobilità finalmente un quadro meno nebuloso di questo inizio anno in cui tutto sembra precipitare: di certo non c’è più nulla, non solo il pagamento degli stipendi ma pure il rischio di qualche sforbiciata agli oltre 1300 dipendenti.
Per chiarire la situazione, per fare una fotografia giusta della situazione è bastato convocare nello studio di Tef Channel per la trasmissione Nero su Bianco condotta da Laurent De Bai gli attori principali e la trama è scorsa via, appassionando fortemente i telespettatori che sono intervenuti con domande incalzanti.
Il consigliere regionale Franco Zaffini è sembrato barcollare quando proprio una telespettatrice gli ha chiesto.” Scusi, ma lei che presiede il Comitato di controllo di Umbria Mobilità, si può sapere cosa ha controllato?
Zaffini, che ha dovuto prendere atto della giustezza dell’ammontare del debito della Azienda pubblica dei trasporti se l’è cavata sostenendo: ” Le decisioni vengono prese dalla maggioranza, il mio è stato esclusivamente un controllo di natura politica”.
“Mi dispiace – dice il Segretario generale dell’UGL Umbria Gaudiosi Enzo – di aver sentito durante la trasmissione di De Bai che non aveva modo di intervenire e non aveva avuto alcuni segnale d’allarme in merito alla crisi di Umbria Mobilità quando io stesso in qualità di segretario regionale della UGL ho accompagnavo la delegazione sindacale dell’UGL Trasporti che chiese allo stesso dr. Zaffini Franco in qualità di “presidente di controllo vigilanza” di convocare gli enti proprietari di Umbria Mobilità per discutere di quanto scritto nel bilancio 2010 primi bilancio della società dove si evinceva un forte indebitamento della società sin dalla nascita.” “Sono veramente rimasto sconcertato – continua Gaudiosi – dalla performance televisiva così frivola del massimo “organo di vigilanza” della Regione Umbria che è stato ripreso anche da una telespettatrice un modo palese.
“Sono convinto- dice il Segretario dell’UGL – che vi sia una concreta incompatibilità tra il ruolo di direttore generale della Regione Umbra nella persona di Lucio Caporizzi e quello di “presidente di Umbria Mobilità”; evidentemente non ha la stessa opinione il dr. Zaffini Franco visto che non ha preso nessun tipo di posizione politica ma addirittura minimizzava, quando il giornalista De Bai Lorent poneva l’intelligente domanda.
Questo é un cattivo presagio ed è la conferma della classe dirigente politica che amministra da troppo tempo la nostra regione .
Sul progetto di porre fine alla crisi devastante si è impegnato il presidente Caporizzi :”Sono in carica da appena tre mesi, ma ho chiaro ciò che urge fare: iniziare a pretendere i crediti dalla regione Lazio e dismettere i servizi che non danno risultati concreti. Quanto a tagli e stipendi posso solo affermare che la situazione è pesantissima e che i lavoratori hanno preso solo una parte della 14 mensilità. Occorre intervenire in maniera radicale, avrei potuto declinare l’offerta di ricoprire un incarico tanto insidioso, ma sono deciso ad intervenire per salvare occupazione e stipendi. Posso ribadire che come sanno quelli che mi conoscono che il mio impegno è massimo”.
Chi ha lanciato una provocazione utile a sbloccare la situazione e comunque a far valere la voce del consorzio di imprese private che operano nel settore dei trasporti e che fanno capo alla Cna è Enrico Ceccarelli: “Se il trasporto pubblico piange miseria, noi non navighiamo certo nell’oro. Molti di noi in base ad una convenzione con la Regione di qualche anno fa operiamo anche nel settore del trasporto degli scolari, nella Sanità. ma a tariffe che definire da fame non è un eufemismo. La verità – ha sottolineato Ceccarelli è che sono in tanti a dimenticare che le nostre aziende danno lavoro ad oltre mille persone, ed anche nel privato c’è il rischio di tagli e licenziamento. Se fino ad oggi abbiamo resistito è per una diversa cultura che abbiamo noi imprenditori privati: l’ottimizzazione del tempo è massima, quando non c’è lavoro di trasporto, il nostro lavoratore fa manutenzione del mezzo, provvede al lavaggio. Ecco solo con questa politica noi riusciamo a sopravvivere. Se il trasporto pubblico ha bisogno di noi sa dove trovarci, le proposte le abbiamo fatte e non sono affatto campate in aria, speriamo solo che chi ha ridotto il trasporto pubblico in queste condizioni non perda altro tempo”.
Il portavoce dei lavoratori di Umbria Mobilità, ha scandito anche lui il concetto che gli stava più a cuore:” Siamo con il fiato sospeso da tempo, abbiamo urlato la nostra rabbia agli amministratori, ora temiamo tagli e sospensione degli stipendi. i nostri lavoratori fanno turni massacranti, con stipendi che superano di poco 1000 euro, siamo sotto pagati. Non permetteremo a nessuno che le nostre famiglie, i nostri figli siano costretti a pagare in maniera ancora più pesante una crisi dove si sa dove cercare le colpe”.
Enzo Gaudiosi - UGL
Commento: Finalmente abbiamo capito perchè Umbria Mobilità è andata a rotoli, è colpa del mancato o parziale controllo degli organi di vigilanza. Sembrerebbe che nessuno dei dirigenti abbia colpe, quindi se la soluzione è aumentare la vigilanza, bene, aumentiamola. Ma una domanda sorge spontanea, per dirla alla Lubrano, ci chiediamo perchè De Bai non ha convocato prima questi benedetti attori?