Umbria Mobilità sotto inchiesta

Creato il 10 aprile 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Sommersa dai debiti, ed ora anche sommersa da guai giudiziari: non c’è pace per Umbria Mobilità, l’azienda dei trasporti di una regione dove improvvisamente non tornano più i conti per decine e decine di milioni. Oggi la polizia giudiziaria si è presentata in tre sedi, Minimetrò Spa, Sipa e Umbria Mobilità e ha fatto man bassa di documenti contabili allo scopo di volerci vedere chiaro. L’allarme -come affaritaliani.it ha anticipato qualche settimana fa – è scattato con il mancato pagamento della 14° mensilità ai 1500 dipendenti e dopo che le difficoltà di ripianare i debiti erano apparse subito insormontabili, tenuto conto di un credito difficilmente esigibile dal trasporto pubblico effettua nella regione Lazio e comune di Roma sono oltre 60 milioni di euro.

Alla luce dell’inchiesta giudiziaria scattata in queste ore, una soluzione di ingresso di partner privati sembra allontanarsi. Ovviamente tutti i manager delle aziende oggetto di indagini assicurano che “ è tutto in regola”, ma a capire che forse solo la Magistratura a questo punto può dare una svolta alla azienda pubblica di trasporti in crisi, sono i sindacati ed in particolare l’UGL. Proprio Roberto Perfetti, il segretario regionale Ugl Tpl era stato tra i più tenaci oppositori alla politica scellerata della vecchia gestione. E’ un brutto momento – dice Perfetti – per la nostra azienda oltre che eventi di calamità naturale di ieri con il deragliamento di un convoglio ferroviario anche la magistratura s’interessa a Umbria Mobilità, siamo preoccupati per le sorti degli oltre 1500 lavoratori, auspichiamo che la magistratura svolga efficientemente e velocemente suo operato senza lungaggini che danneggerebbero il sistema azienda e soprattutto le maestranze”. Il nuovo presidente Lucio Caporizzi, è rimasto sorpreso da quest’ultimo sviluppo della questione:” I vertici di Umbria Tpl Mobilità e la struttura tutta sono a completa disposizione nel dare tutte le informazioni ritenute necessarie, nella consapevolezza di avere operato nell’interesse della società e del trasporto pubblico regionale”.



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