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Un aereo per sentirsi giovani

Creato il 11 marzo 2011 da Mapo
Venerdì sera.Settimana lavorativa abbastanza impegnativa alle spalle.Il weekend alle porte, con il suo carico di odiati nuvoloni neri dopo mille soli intravisti a sprazzi, dalle finestre di quel cubo colmo d'aria e luce artificiale in cui ci si muove da lunedì a venerdì, uscendo solo e rigorosamente a buio inoltrato, come vampiri urbani.C'è tempo di pensare un po', aspettando che arrivi l'ora di cena.Ed è un attimo fingersi nostalgici.
Quand'ero all'università (attacco che, di per se', rivela già un piglio da invecchiato), ero circondato da gente che ripeteva come una preghiera, durante le sessioni d'esame, frasi come "non vedo l'ora di finire", "quando lavori è tutto diverso, una volta che esci sei senza pensieri", e via dicendo. Ho sempre pensato che fossero pazzi ma, di certo, non ero impaziente di averne la conferma.
Nel frattempo si invecchia e, una stagione dopo l'altra (saltando le mezze, che non esistono più e stando attenti alle correnti, mica di prendere freddo nelle ossa che poi te lo trascini per tutto l'inverno), "mentre inaspettatamente comincio a perdere i capelli e ho visto in giro i miei gemelli pettinati ancora uguali uguali" non ci si mette molto a immaginare che, pian pianino, si sta diventando un poco vecchi.
Un aereo per sentirsi giovaniScrivo queste righe non per rendervi partecipi di questa inverosimile crisi di mezz'età anticipata, ma per provare a giustificare il perchè mi trovi, da circa una settimana, un braccialetto in gomma verde fosforescente al polso dx.Si chiamano Silly Banz (anche se forse il mio non è originale), sono dei più svariati colori e, soprattutto, forme. Eh si, perchè la loro particolarità sta nel fatto che, una volta tolti, ricreano la foggia di un oggetto, un animale, un mezzo di trasporto.
Quand'ero giovane io (lo so, esagero, ma è per creare più atmosfera) si ragionava ancora con quei braccialetti brasiliani porta fortuna di corda. "Amore? Soldi? Amicizia? Speranza? Pace? Libertà? Fortuna? Tutto?" - proponevano, assillanti quasi come il sole d'agosto (di cui erano validi complici), improbabili ambulanti agli ombrelloni delle spiagge o nelle piazze invase dai turisti. Ci sono ancora, lo so; ma sopraffatti dal mondo in forsennato divenire che li circonda, sono un po' tristi ed anacronistici, come un Vasco Rossi che gioca a fare il bravo ragazzo dopo una vita dissoluta da presunto rocker.Ora, invece, a dominare la scena ci pensano questi elastici presidi colorati, diffusissimi tra i teen ager (pare che addirittura Berlusconi ne abbia uno!) e, tutto sommato, alquanto divertenti.C'è un gusto tutto speciale nel far finta di essere ancora ragazzini delle medie, al centro di quel vasto target dell'industria dal quale, volenti o nolenti, coi vent'anni si esce un po' in punta di piedi.
Il mio, unico rammarico, appoggiato sul tavolo, diventa un aereo. Militare per giunta! Mi piace pensare che possa essere quello che porterà quel tamarro di Gheddafi lontano dal paese che sta massacrando un giorno dopo l'altro sotto i nostri occhi un po' impotenti.L'ho trovato nella scatola dei succhi di frutta. Da allora, confesso un po' imbarazzato, li sto bevendo uno dietro l'altro, a volte quasi controvoglia.Domani è sabato. E il sabato, si sa, è giorno di spesa e non vedo l'ora di infilarne altri nel carrello, di nascosto dalla mamma.

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