Magari non l’ho lasciato proprio trasparire del tutto qui sul blog, ma il Natale non è sempre stata la mia festa preferita… C’è stato un periodo – quando ero “giovane” – in cui la sentivo di più come festività, ma negli ultimi anni mi sono ritrovata a non sentirla affatto
Certo, c’erano e ci sono nella mia famiglia dei momenti che “fanno molto Natale”, come la tradizionale réunion al femminile per la preparazione dei classici cappelletti – un momento sempre condito dal chiacchiericcio tra donne e spesso aromatizzato dalle spezie del vin brulè - oppure il pranzo di Natale in famiglia – quando si mangiano i cappelletti di cui sopra.Un albero per fare pace con il Natale
Però l’attesa spasmodica del Natale, che comincia ai primi di dicembre, di solito mi irrita non poco. Per non parlare dell’atmosfera di festa, che prosegue fino all’Epifania… Chi mi è vicino e mi conosce bene sa che in questo periodo si deve sorbire anche sbuffi e commenti sarcastici, quelli che mi rendono una via di mezzo tra un Puffo brontolone un po’ cresciuto e un Ebenezer Scrooge al femminile.
Finchè quest’anno, sul finire del 2013, io e il Natale abbiamo fatto pace. E il simbolo di questa riappacificazione è dato da un elemento tanto semplice quanto inconsueto (almeno per me): l’albero di Natale. Eh sì, perché dopo un numero di anni che non saprei nemmeno quantificare, io quest’anno ho addobbato l’albero. Il mio albero! E’ piccino, minuscolo, mini, ma la portata simbolica che sprigiona è enorme, oltre che potentissima


Tra l’altro, quelle presine scozzesi sono gli unici elementi nuovi di zecca che fanno aprte del mio albero. Il resto degli addobbi è tutto home-made… o se non proprio home-made, comunque recuperato qua e là in giro per casa: qualche pallina rossa e dorata, rubata all’albero grande (quello che addobba mio babbo attorno all’8 dicembre e che io, di solito, “sistemo” nei giorni successivi…);


Un vasetto di terracotta, i sassolini reduci dalle spiagge marchigiane visitate la scorsa estate e un manto di lana verde bosco a sorreggere il tutto et voilà: la magia si è compiuta! Ho fatto pace con il Natale


Insomma, manca ancora qualche giorno a Natale, ma io sento di aver già ricevuto il mio regalo più bello






