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Un altro bavaglio

Creato il 26 settembre 2011 da Luciferkitty @MicheleAFGreco
“Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazionio le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”.
Questo è il testo della norma "ammazza blog" che è tornata assieme al ddl intercettazioni.
Come sottolinea Repubblica.it
si tratta di una disposizione per cui, letteralmente, ogni gestore di "sito informatico" ha l'obbligo di rettificare ogni contenuto pubblicato sulla base di una semplice richiesta di soggetti che si ritengano lesi dal contenuto in questione. Non c'è possibilità di replica, chi non rettifica paga fino a 12mila euro di multa.
Una misura che metterebbe in ginocchio la libertà di espressione sulla Rete, e anche le finanze di chi rifiutasse di rettificare, senza possibilità di opposizione, ciò ha ritenuto di pubblicare. Senza contare l'accostamento di blog individuali a testate registrate, in un calderone di differenze sostanziali tra contenuti personali, opinioni ed editoria vera e propria.
Ai fini della pubblicazione della rettifica, non importa se il ricorso sia fondato: è sufficiente la richiesta perché il blog, sito, giornale online o quale che sia il soggetto "pubblicante" sia obbligato a rettificare.
Al di là delle diffamazioni e degli insulti, ogni contenuto sul web diventerebbe potenzialmente censurabile, con l’invio di una semplice mail. E sul ddl intercettazioni, il governo ha particolarmente fretta: il documento potrebbe passare così com’è entro pochi giorni. Un caso unico in Europa."
In pratica, ogni contenuto presente sul web potrebbe essere censurato semplicemente con l'invio di una mail.

Questo è un attacco gravissimo alla già agonizzante libertà di informazione! Un attacco fascista che, data la probabilissima "fiducia", passerà.
E la cosa che mi fa più paura è che non me ne stupisco. Insomma, sono talmente abituato dallo schifo di questo governo che ormai non mi stupisco più. Le norme liberticide sono all'ordine del giorno.
Condivido l'appello di Lara Manni: "sfogarsi con un clic serve davvero a poco, e mi sembra che, sempre più, siamo disposti a cedere qualcosa pur di restare a giocherellare nel nostro recinto. Sarebbe bello che, ancora una volta, fossero gli scrittori attivi sul web a battere un colpo per primi."
Ps: questa settimana uscirà il prossimo articolo sulla scrittura dedicato allo "show, don't tell" e alle descrizioni. Stay tuned!

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