Le donne in Germania possono guidare un’auto nonostante siano sposate. Questo, infatti, è un nuovo spot della ditta tedesca Continental trovato sul blog di Giovanna Cosenza.
Lo spot descrive chiaramente un panorama che difficilmente troveremo in uno spot prodotto nel nostro Paese: la donna può guidare un auto di famiglia e non solo quelle piccole utilitarie dal design femminile e spesso dominate da colori pastello.
Non che nel nostro Paese sia proibito che una donna guidi un auto di famiglia, per carità, ma almeno nel mondo pubblicitario lo è eccome o meglio: quello della donna al volante è un vero tabù difficile da sfatare, tanto che a nessuno interessa metterlo su youtube (o forse perchè è troppo presto).
Se notate bene digitando la parola “youtube” su Google Italia troverete la dimostrazione di quanto sia ancora forte il pregiudizio della donna al volante tanto che un video di strani incidenti automobilistici compiuti da donne è divenuto il video più visitato della rete. Tanto forte che nemmeno una decina di donne imbranate sono bastate per etichettare a tutto l’universo femminile il marchio “dell’impedita al volante”, gli stessi che per salvare la propria virilità si perdonerebbero una sfilza di stragi del sabato sera, stragi che non risparmiano nemmeno la vita. Non mi sono soffermata sui commenti perchè già possiamo immaginare quanti bellissimi epiteti ci avranno afibiato.
Nel panorama italiano, infatti, pare che le donne guidino solo quando non hanno alle spalle una famiglia, dopodichè lasciano il volante saldo nelle mani del marito, a meno che non abbia la scusa di scarrozzare i propri figli a scuola, che secondo l’etica pubblicitaria è compito prettamente femminile. Ecco che in questo caso, può guidare ma solo senza che suo marito sia presente.
E’ proprio dalla rappresentazione pubblicitaria che si nota a tutto tonto la subordinazione della donna italiana rispetto alle colleghe europee. Ma come si sa benissimo numeri non mentono mai. Parlo di quelli del Global Gender Gap che assegnano all’Italia un 74° posto contro un bel 13° posto di una Germania governata da un’autorevole donna. Lo stesso Paese che vanta politiche di genere che noi ci sogniamo, coglie l’occasione di distribuire lo spot anche in Italia per mostrarci come da loro le donne godano di maggiori diritti e rispetto.
E se questa è una lezioncina indiretta ad un Italia che ancora crede al motto “Donne al volante, pericolo costante“, la Germania ci riesce perfettamente e indirettamente ci invita a cambiare rotta. Prendiamo esempio da loro!
Inserisco lo spot nella rubrica “premio miglior spot” annunciando che come al solito si tratta di uno spot “forestiero” ma malgrado questo sono contenta di vederlo anche in Italia.