I Monologhi di Sana – Rubrica
“…oltre il muro dei vetri si risveglia la vita
che si prende per mano
a battaglia finita
come fa questo amore che dall’ansia di perdersi
ha avuto in un giorno la certezza di aversi…”
Fa male?
Non ne sono sicura…
Sorrido.
E se sorrido vuol dire che va bene, no?
In fondo, si.
La mia vita ha ripreso a scorrere tranquilla,
a dispetto degli ultimi tumulti,
e forse anche il cuore si è rasserenato.
Ora che ho accettato,
sembra incredibilmente più facile.
Accettato cosa?
Che le cose stanno così, confuse.
Soprattutto dentro di me,
che non ho mai ben chiaro quello che voglio
né quello che posso dare.
Che ondeggio in una marea di dubbi.
Ma va bene così,
non mi sento pronta per quei sorrisi troppo seri.
Questo gioco è perfetto esattamente com’è.
Perché?
Perché è senza bugie.
Non c’è bisogno di mentire
e mentirsi.
E posso sentire di nuovo quello strano essere candida,
quel calore ingenuo e sorridente.
Non è più un riscatto,
né una salvezza,
o un’ancora a cui aggrapparsi.
È semplicemente quello che è:
un amore.
No, non l’Amore.
Un amore.
Strano e lunatico, come me,
che a volte si sveglia col sorriso
e allora splende sotto la luna d’inverno;
e altre volte è indifferente e imbronciato,
annoiato.
Senza remore,
bugie,
imbrogli,
senza pensieri.
È lì, adesso, c’è.
E non posso farci nulla.
E non voglio farci nulla.
A dispetto di tutto, credo ancora che amare non sia una colpa.
Mi piace, credo, perché è pulito,
lontano da tutto il fango che c’è stato
prima.
Esiste semplicemente perché sarebbe esisto lo stesso.
Perché vive di quelle regole così tremendamente umane
e poco logiche,
di quei particolari che incantano,
di quelle fette di tempo insopportabile e odioso.
Di tutte quelle cose meravigliose e orribili
che sanno di terra e sale,
che sanno di vero.
Sono stufa delle tragedie,
delle cose troppo grandi.
Mi piace questa
piccola,
incerta,
umana;
nata per caso,
non voluta,
non cercata,
che si è affacciata
lentamente
attraverso mille sguardi confusi
e nemmeno io so cos’è.
Questa cosa senza nome,
né parole per essere descritta.
E contro tutti i discorsi
tragici
e mastodontici
io innalzo
bandiera nera,
cambio gioco,
non sto più alle regole.
Mi ripendo il mio modo di fare le cose,
di farmi piacere le anime;
quelle che sembrano semplici,
ma se le guardi bene, di riflesso ai raggi del sole,
ti accorgi che hanno tutto un mondo, dietro.
…non a tutti mostro
la parte sbagliata della mia
luna…
“…così fu quell’ amore dal mancato finale
così splendido e vero, da potervi ingannare…”