Prendete una donna che, per sposare un uomo, lascia tutto e, addirittura, attraversa l'Oceano.
Ci sta poco di cui avere simpatia, anche se questa donna vive in un'altra epoca, nel 1898 per essere precisi.
C'è un però. Ed è bello grande, aggiungerei.
Camille Brontee, sul Molo 60 del porto di New York, il 10 ottobre del 1898, dopo che l'uomo che l'aveva chiesta in moglie in Inghilterra non si è presentato, si ferma e si chiede: «E ora, cosa faccio?».
La situazione avrebbe minato anche gli spiriti più coriacei, in quell'epoca come anche nella nostra, diciamoci la verità.
Camille, invece, si fa la domanda che la donna moderna si pone sempre prima di lanciarsi alla conquista del proprio destino. Cosa faccio?
Avrebbe potuto chiedersi: «A chi posso chiedere aiuto? Chi mi darà una mano, ora? Qui non conosco nessuno...» e avrebbe avuto in ogni caso la simpatia di quella parte di lettori che, pur vivendo nell'oggi, ammettono debolezze alle donne nate in un'epoca precedente (seguendo una specie di pregiudizio storico, a parer mio...).
Con quella frase, posso dirlo a cuore leggero, "Un amore di fine secolo" di Viviana Giorgi (edito da Emma Books) mi ha avvinto alle sue pagine (pagine virtuali, perché è un ebook) fino alla fine. Tanto che, poi, mi è rimasta la nostalgia per questa donna che, benché agisca in un'epoca lontana dalla nostra, ha parecchio da insegnarci sulla determinazione di inseguire i propri sogni.
Dopo essere stata piantata in asso dal "bastardo americano", Camille viene accolta in casa dei Campbell, una coppia in là con gli anni ma con una verve e una simpatia tali che mi hanno fatto aspettare con ansia le scene in cui compaiono, sia con i protagonisti che da soli.
L'incontro con Frank Raleigh avviene proprio mentre Camille cerca una carrozza per raggiungere i Campbell: la situazione è di quelle classiche, con un equivoco iniziale - che però non frena l'attrazione a prima vista - che viene svelato senza intaccare il magnetismo che i due non possono nascondere di provare.
Frank Raleigh è l'editore di uno dei giornali più letti di New York e Camille sogna di fare la giornalista. Il passo per finire prima tra le scrivanie della sua redazione, e poi tra le sue braccia, è breve, brevissimo.
***e io, come donna e come giornalista, non posso che approvare tale passo! Fossero stati così affascinanti gli editori che ho incontrato nella mia carriera...***
La storia tra Camille e Frank è basata sullo scontro costante delle loro volontà: quella di Camille, forte e indipendente, ben decisa a scardinare tutti i luoghi comuni e le convenzioni del mondo femminile, trova una valida avversaria in quella di Frank, fortissima e virile, per nulla disposta a rinunciare a quelli che lui ritiene i fondamenti del rapporto tra un uomo e una donna.
L'epoca descritta in "Un amore di fine secolo" mi è stata congeniale fin dalle prime pagine e il merito è tutto della ricostruzione storica che Viviana Giorgi intesse attorno alla sua storia. Del resto, l'autrice è nota, oltre che per i romanzi rosa, anche per gli storici, che di solito firma con lo pseudonimo di Georgette Grig.
Anche per questo, per tutta la durata della lettura di "Un amore di fine secolo" mi sono sentita coccolata da tutti quei piccoli dettagli che rendono grande una storia, un libro e uno/a scrittore/scrittrice, e che sono frutto di precisione, amore e abilità nella scrittura.
Mi è dispiaciuto lasciare Camille e Frank, ma da qualche parte nella rete l'autrice ha scritto che forse ci sarà un ritorno di alcuni dei personaggi di questa storia.
Inutile dire che non vedo l'ora!
Nell'attesa, me ne starò nel mio salottino privato a sorseggiare tè e a sbocconcellare pasticcini, guardando di tanto in tanto dalla finestra per vedere se il mio spasimante viene a corteggiarmi.
Io mentre sorseggio tè da una delle mie tazze preferite,
con uno dei miei cappelli più sobri...
***gli storici sono contagiosi, vi avverto. Anche se state spaparanzati sul divano davanti alla tv, con pc, pad e cellulare sott'occhi, mentre vostro marito vi messaggia su Whatsapp chiedendovi che avete pensato di preparare per cena (no, no, ma non è una cosa autobiografica... certo che no!), a voi sembrerà di essere delle leggiadre pulzelle tutte sospiri e lettere scritte con inchiostro profumato. L'unica soluzione è cercare un altro storico da leggere. E così all'infinito...***