Un anno di inutile macelleria sociale

Creato il 08 dicembre 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Il patto è rotto, l’accordo mai ufficializzato tra Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano non ha retto. Berlusconi aveva abdicato in cambio di impegni ben precisi da parte del capo dello Stato, ed in nome di questi impegni aveva pure, obtorto collo, assicurato piena stima e attestati di fiducia al Governo Monti. In nome di questo accordo, il cavaliere era diventato irriconoscibile, l’abbiamo visto avallare manovre e manovrine, provvedimenti e decreti, assolutamente inaccettabili per quella che è la sua cultura politica, ma soprattutto per il suo senso di impresa, di economia, di società. Non sapremo mai con precisione i termini di quegli accordi, anche se immaginiamo garantissero tranquillità per le sue imprese, un più basso profilo sulla persecuzione giudiziaria che l’avevano accompagnato per tutta la sua vita politica, e non ultimo provvedimenti, sopportabili, pur se duri, per gli Italiani. Ma si sa gli impegni vengono mantenuti fin quando non ci si fa l’idea che l’avversario è ormai fuori gioco. E qui è cascato l’asino, anche Napolitano, come Fini prima, non hanno il senso del ritmo, non sanno calcolare l’attimo, mancano di tempismo.

Un Fini tempista, un Fini calcolatore, un Fini, diciamolo pure, intelligente, avrebbe aspettato i tempi giusti ed oggi sarebbe lui il presidente del consiglio in pectore per il centro destra. Invece la fretta, l’approssimazione, l’ignoranza politica, l’hanno catapultato anzitempo in scelte infelici che lo hanno visto, prima utile idiota al servizio di una certa magistratura per arginare le riforme della giustizia, e lo vedono ora un uomo dello 0, niente %. Tornando a Napolitano, stesso problema, la mancanza di tempismo, troppa fretta di chiudere la partita, serviva ancora qualche settimana di pazienza, ma la fretta ha fatto saltare il tavolo.

Ecco allora che Berlusconi, tradito sulle garanzie che aveva avuto per sue aziende, incalzato, nonostante la sua uscita di scena, dalla magistratura, sollecitato dai suoi sostenitori nello staccare la spina al governo dei carnefici… ha tratto le dovute conseguenze. Attenzione però, lui nella tempistica è un maestro, quale momento migliore, se non questo: Napolitano indebolito dalla questione intercettazioni “Stato-Mafia” ed un Monti indebolito dalle sue scelte inadeguate, da un economia che arranca e dalle gaffe a raffica dei suoi Ministri. Insomma forse è arrivata, finalmente, la fine di questo assurdo Governo che, oltre che aumentare le tasse, non ha saputo fare altro.

Un governo che spero trascini con se nel precipizio , tutti i suoi sostenitori, Casini e centristi in testa, che hanno dimostrato con una dichiarazione dietro l’altra, quanto poco ne capiscono di economia reale, e quanto, invece, stavano solo cercando un posto al sole per il loro squallido futuro. La tecnocrazia ha dimostrato quanto la politica, anche la peggiore, valga più di qualunque burocrate. Pensate che in questi mesi abbiamo assistito a decreti che ribaltano sentenze della magistratura, abbiamo visto ministri, come la Fornero, promuovere provvedimenti dimenticandosi di centinai di migliaia di esseri umani: gli esodati. Abbiamo abbandonato i nostri Marò nelle mani degli Indiani, per l’inefficacia del ministero degli esteri, abbiamo visto ordinare la distruzione di intercettazioni telefoniche, per impedirci di capire la storia delle stragi per mafia degli ultimi decenni. La mancanza di politica non ha portato nulla di buono, salvo l’aver fatto capire a tutti, che proprio perché indispensabile, la politica va affidata solo a gente onesta e capace. Alla fine, solo Berlusconi saprà veramente perché ha staccato la spina, e se così sarà, sarà stato sempre troppo tardi !!!

Giorgio Terzo Catalano



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