[Maledetto Mapo, anche stavolta mi hai battuto di un giorno! Ma sostanzialmente posso concordare su tutto quello che hai scritto...]
Oggi di un anno fa mi laureavo (non in lettere italiane, come si può intuire…). Stranamente all’epoca non ho dato risalto all’evento sul blog, un po’ perchè
quei giorni furono talmente vorticosi che avevo ben poco tempo per fermarmi a buttar giù due righe sul mio diario pubblico, e un po’ perchè come sempre volevo rimandare le riflessioni ad un periodo successivo e più calmo e lucido.
Dunque, ora è passato un anno, sembra ieri e sembra un secolo fa – quindi, facendo una media ponderata sembra un anno fa: tutto regolare. Nel frattempo è successo di tutto, ma non è ancora il momento di fare dei bilanci – li rimando, com’è ormai usanza, alla fine dell’anno solare.
Quello che vorrei però fare è ricordare quei giorni di un anno fa, pieni di sincera felicità: ripensare a come fino a poche ore prima della tesi fossi teso (appunto, non mi sono laureato in lettere…) nella preoccupazione che qualcosa potesse andare storto, e della gioia quando poi effettivamente tutto si è svolto nel modo migliore che avessi immaginato, o anzi molto meglio; ripensare all’emozione del sedermi di fronte alla commissione e agli amici snocciolando una tesi che parlando di un argomento qualsiasi raccontava la mia storia di sei anni, al batticuore che ho prontamente gestito con un massaggio del seno carotideo fatto con nonchalanche mentre venivo introdotto dal professore, alla bellezza di avere amici e famigliari intorno a me a festeggiare, pensando solo a divertirmi e ad essere felice perchè per una volta tutto è stato fatto come doveva, non c’erano più preoccupazioni e potevo solo abbandonarmi alla soddisfazione di una ciambella con un buco perfetto. E poi i cori per me, il pomeriggio a casa con i fedelissimi, la nottata in giro, e i giorni successivi a rimbalzare tra le lauree degli altri mentre ultimavo i preparativi per il viaggio, poi il festone con tuttimapropriotutti, e al risveglio di corsa sull’aereo per il viaggio il cui sapore di te alla mela ci avrebbe accompagnato per tutto l’anno, e al ritorno ad attenderci una nuova vita.
E’ stato davvero un gran bel momento, ma bello davvero.