di Massimo Pittau. Sicuramente sono molti gli Italiani che, avendo fatto almeno gli studi medi superiori, sanno che il vocabolo mecenate «protettore di letterati, artisti e scienziati» e il relativo derivato mecenatismo derivano dal nome di Caio Cilnio Mecenate (C. Cilnius Maecenas), amico di Cesare Ottaviano Augusto e protettore, tra gli altri, dei poeti Virgilio, Orazio e Properzio (Vergilius, Georg. 1.2; Horatius, Carm. 1,1,1; Tacitus, Ann. 6,11,2).
Era costui un personaggio di etnia etrusca, discendente della potente gens dei Cilni di Arezzo, al cui strapotere nel 301/302 a. C. si erano ribellati gli Aretini, ma la cui rivolta era stata domata per l’intervento dei Romani.
L’esistenza della gens Cilnia è ampiamente confermata da alcune iscrizioni etrusche che ci sono state conservate, nelle forme di CILNAS, CILNEI, CILNI, CILNIA, CILNIES, KILNAL, KILNEI (ThLE²).
È noto che le gentes romane e così pure quelle etrusche risultavano molto allargate, tanto che comprendevano anche parecchie familiae. Ebbene pure la familia di Caio Cilnio Mecenate quasi certamente risulta documentata da altre iscrizioni etrusche, sotto le forme di MEHENATEŚ, MEHENATI, MEHENATIAL (ThLE²).
In maniera particolare risulta documentata anche una antenata di Mecenate da tre differenti iscrizioni, una delle quali è veramente interessante.
I
Cr ThLE² 247 (su aequipondium «peso bronzeo»).
LARΘI CILNEI LUVXUMESAL
Lartia Cilnia (figlia) del lucumone
Si tratta evidentemente di una notazione di appartenenza o possesso dell’oggetto.- LUVXUMESAL probabilmente «del locumone» in carica. Vedi LUVXMESAL (LLE 115).
II
StEtr 54, 1988, 176 – sec. IV/III (epitafio di L. Cilnia).
LARΘI CILNEI LUVXUMESAL
CILNIES SEX {ARI}ARITINIAL
MEANI AR SINCE CRΘLU
M LUPU FELZNEALC NAX
UMSE PUIA ARCE ARNΘAL SPU
RINIS CVER PUΘSCE [S]UΘU
UZR EINX SAL LUICEΦUL
UIRCE [C]ES PUIA AMCE A
VIL XXX LUPUM AVILS LXXXIII
Lartia Cilnia figlia del locumone Cilnio (e) di Aretinia / morto (il primo marito ?) l’illustre Ar(unte) Sincio Crotalone (figlio di) M(arco) (e) di Felsinia, dopo / andò sposa sfortunata ad Arunte Spu/rinna – per voto terminò (?) il monumento sepolcrale – e non (più) giovane sposò due coniugi (?) – Di quello (ultimo) fu sposa / 30 anni e morta a 83 anni
Iscrizione su 9 righe, trascritta con grandissima cura da un uomo di cultura su una carta cinquecentesca conservata nella Biblioteca Vaticana. L’epitafio è quello di una nobildonna della famosa famiglia Cilnia di Arezzo, la quale andò sposa a due differenti mariti. La sottolineatura del secondo matrimonio non è fatta a caso, dato che Lartia Cilnia probabilmente sposò il secondo marito, Arunte Spurinna, alla avanzata età di 53 anni (morì infatti a 83, dopo 30 anni di matrimonio). Evidentemente il secondo era un matrimonio di interesse, il quale mirava a stabilire o rinsaldare i legami tra le potenti famiglie Cilnia di Arezzo e Spurinnia di Tarquinia e magari a salvaguardare grossi interessi di eredità (DETR 454-455).- LUVXUMESAL «del lucumone» in carica (in genitivo). Siccome però potrebbe essere al diminutivo LUVXUME-SA-L, forse potrebbe significare «vice-locumone». (Vedi LUVXMESAL (LLE 115).- MEANI probabilmente «glorioso, famoso, illustre, splendido», aggettivo derivato da MEAN«Vittoria, Gloria».- SINCE è il gentilizio che corrisponde a quello lat. Sincius (RNG). – CRΘLU probabilmente è il cognomen, o soprannome col significato di «chiacchierone», che sarebbe da riportare al greco krótalon «sonaglio», fig. «chiacchierone».- UMSE probabilmente «sfortunato-a» (perché restò presto vedova), da connettere col lat. ominosus «sfortunato, sventurato» [il lat. omen «presagio» è di etimologia ignota (DELL) e pertanto potrebbe derivare proprio dall'etrusco].- PUΘSCE forse = PUΘCE (AT 1.41) significato compatibile col contesto «terminò, ha terminato» (preterito debole), da confrontare col lat. putare «potare, tagliare le cime».- [S]UΘU se la ricostruzione è esatta, potrebbe essere l’accrescitivo di SUΘI «sepolcro».- UZR forse «giovane» (?), da confrontare con HUZRNATRE «gioventù», HUZRNEΘI «in gioventù», HUS(I)UR «giovani», HUSRNANA «bambino».- EINX (EIN-X) «e non».- LUICEΦUL forse «coniuge, consorte» in linguaggio ricercato.- UIRCE forse «sposò» (preterito forte).- AVIL XXX emendo in questo modo il numerale, che invece la carta cinquecentesca dà come XIIII; è infatti assurdo pensare che quando la donna contrasse il suo secondo matrimonio avesse 69 anni.- Per qualche punto della traduzione, da me tentata per la prima volta (DETR 454-455), io stesso ho qualche dubbio.
III
ET, AV 1.5 – rec; CIE 5221; TETC, TLE 350.
ECA ŚUΘI LAΘI/AL CILNIA
questo sepolcro (è) di Lartia Cilnia
Iscrizione scolpita sul frontone di una tomba di epoca recente, di Suana (Sovana, GR).- LAΘIAL sta per LARΘIAL; cfr. TLE 420 LAΘIA per LARΘIA.- Qui il gentilizio è privo della desinenza del genitivo perché questa compare nel prenome a norna della “declinazione di gruppo”.
Questa terza iscrizione è molto meno interessante delle due precedenti, per la ragione che è molto difficile che sia un altro epitafio della precedente Lartia Cilnia, bensì c’è da ritenere che sia quello di un’altra Lartia Cilnia, sia pure appartenente alla medesima gens. Tra gli Etruschi, proprio come tra i Romani, i prenomi o nomi individuali erano poco più di una ventina (LEGL § 39), per cui nelle medesime famiglie essi si ripetevano in maniera esasperante.
BILIOGRAFIA ESSENZIALE CON SIGLE
CIE Corpus Inscriptionum Etruscarum.
DELL Ernout A. Meillet A., Dictionnaire Étymologique de la Langue Latine, IV édit., IV tirage, Paris 1985.
DETR Pittau M., Dizionario della Lingua Etrusca, Sassari 2005 (Libreria Koinè Sassari).
ET Rix H., Etruskische Texte, Editio Minor, I Einleitung, Konkordanz, Indices; II Texte, Tübingen 1991.
LEGL Pittau M., La Lingua Etrusca – grammatica e lessico, Nùoro 1997 (Libreria Koinè).
LLE Pittau M., Lessico della Lingua Etrusca – appellativi antroponimi toponimi, Roma, Società Editrice Romana, 2012 (Libreria Koinè).
RNG Solin H. & Salomies O., Repertorium nominum gentilium et cognominum Latinorum, Hildesheim-Zürig-New York 1988.
StEtr Rivista «Studi Etruschi», Firenze 1927….
TETC Pittau M., Testi Etruschi tradotti e commentati – con vocabolario, Roma 1990, Bulzoni Editore.
ThLE Thesaurus Linguae Etruscae, I Indice lessicale, Roma 1978; I Supplemento, 1984; Ordinamento inverso dei lemmi, 1985; II Supplemento, 1991; III Supplemento, 1998. ThLE² , II edizione, Pisa-Roma 2009.
TLE Pallottino M., Testimonia Linguae Etruscae, II ediz., Firenze 1968.
Featured image, Circolo di Mecenate, dipinto di Stefano Bakalovich, 1890, Galleria Tret’jakov, Mosca.
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