Magazine Cultura

Un aperitivo in stile Nothombiano: presentazione de “La cucina di Amélie”

Creato il 18 ottobre 2012 da Temperamente

Un aperitivo in stile Nothombiano: presentazione de “La cucina di Amélie”

Si potrebbe scrivere un’intera tesi sul rapporto fra una delle scrittrici più eclettiche e stravaganti del nostro tempo, Amélie Nothomb, e il suo trasversale rapporto col cibo.
A chiunque abbia letto i suoi romanzi, paragonabili (a proprio piacimento) a dei gustosi cioccolatini al cacao o alle sapide patatine fritte per l’eguale irresistibile effetto dell’ “uno tira l’altro”, non sarà sfuggito che la nostra beniamina fa costantemente riferimento al cibo. Dal suo primo successo, Igiene dell’assassino, dove si descrivono ripugnanti pietanze capaci di mettere KO un agguerrito giornalista, a Metafisica dei tubi, che paragona il neonato né più né meno che a un tubo attraverso il quale scorrono gli alimenti; da Biografia della fame, che narra il calvario dell’anoressia e la concezione del cibo come “male”, a Né di Eva né di Adamo, in cui si dedica ampio spazio ai piatti tipici giapponesi, al più recente Una forma di vita, che racconta il paradosso della bulimia dei militari al fronte, la letteratura di Amélie Nothomb risulta intrinsecamente legata al cibo. Intorno al rapporto Nothomb-alimenti, poi, circolano delle bizzarre leggende – vere o gonfiate che siano –, secondo le quali la scrittrice belga, che durante l’adolescenza ha sconfitto l’anoressia trovando nella scrittura un’ancora di salvezza, ama mangiare cibi putridi e si nutre con un solo pasto al giorno.

Un aperitivo in stile Nothombiano: presentazione de “La cucina di Amélie”
Se questo non basta a farci un’idea sull’alimentazione della nostra adorata scrittrice, a svelarci qualcche dettaglio in più interviene la sorella maggiore, Juliette Nothomb, che ha scritto La cucina di Amélie, una raccolta delle ottanta ricette più amate dall’autrice di Uccidere il padre. Le ricette della cuoca Juliette rivisitano alcune già esistenti aggiungendo un pizzico di originalità (come non pensare al Mont Blanc che con l’aggiunta della panna si trasforma nel Monte Fuji, tanto caro ad Amélie?) oppure rappresentano delle vere e proprie novità in ambito culinario. Che non si tratti di un mero ricettario lo dimostra innanzitutto la dedica ad Amélie, emblema del grande affetto che lega le sorelle Nothomb, e il fatto che La cucina di Amélie snoccioli numerose curiosità sulla scrittrice, raccontando le esperienze che le sorelle hanno condiviso fin da bambine in viaggio fra l’Europa e il Giappone.

Un aperitivo in stile Nothombiano: presentazione de “La cucina di Amélie”

Illustrazione di Jul

Edito da Voland, il libro di Juliette Nothomb sarà presentato domenica 21 ottobre alle 18 da Rosti al Pigneto per Mal di libri. Un’occasione da non perdere per due motivi: innanzitutto perché Manuela Spartà leggerà alcuni brani tratti dai romanzi di Amélie, e poi perché gli chef di Rosti prepareranno tre delle ricette amate dalla Nothomb e proposte da Juliette (nella fattispecie il Gratin d’indivia, il Taboulè di mais e coriandolo e la Vellutata delicata della polpa di zucchine). Il tutto a un prezzo davvero speciale!

Un’occasione da non perdere per gli amanti della buona letteratura e della buona cucina.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :