un assaggio.. Innamorarsi a Manhattan di Kate Parker

Creato il 11 novembre 2011 da Lafenice
 
New York, luglio 2011Prologo
La città sembrava brillare mentre il cielo livido si tingeva del turchese e oro di un’alba ormai avanzata. Le poche nubi si stavano rapidamente ritirando incalzate dal calore di quel sole che presto avrebbe illuminato New York.
Mentre l’aereo cominciava l’atterraggio, Matías osservava fuori dal finestrino un punto imprecisato, senza in realtà ve- dere nulla.
Erano arrivati in anticipo. Mentre l’aereo rollava sulla pi- sta, Matías riusciva a stento a contenere l’eccitazione. Aveva predisposto ogni cosa, e si era preso anche un mese di ferie. E se quel tempo non fosse bastato a ritrovarla, ne avrebbe pre- so dell’altro.
Tutto quello necessario, pensò.
Una volta recuperato il suo bagaglio, raggiunse la sala do- ve trovò Steve ad attenderlo.
«Buongiorno, signore, come sta? Sono molto felice di rive- derla. È passato tanto tempo.»
Matías strinse la mano che gli porgeva l’autista. «Che piacere vederti, speravo che mandassero te.» L’uomo sorrise. «Ho fatto in modo di liberarmi» gli disse
aprendogli la portiera della macchina. «C’è molta agitazione per via della presentazione del suo libro. Non mi aveva detto che scriveva romanzi del genere, signore. Ci sono stati dei punti in cui mi è costato molto mantenere il mio proverbiale aplomb.»Incredulo e divertito, Matías scoppiò a ridere.
«Lo prenderò per un complimento, Steve» disse scuoten- do la testa. «Non sapevo che l’avessi letto.»
L’uomo lo fissò dallo specchietto. «Io leggo tutti i suoi libri, signor Matías.» Ecco un’altra sorpresa, pensò lui. «La porto direttamente in albergo, o preferisce andare da
qualche altra parte?» Matías ci pensò su un momento. «Se non ti è di disturbo, vorrei andare da Tiffany sulla Fifth
Avenue.» L’autista inarcò un sopracciglio. «Caspita, le deve piacere davvero tanto quel posto. Mi
pare che sia lo stesso in cui l’ho accompagnato l’altra volta. Un anno fa, giusto?»
«Sì, un anno fa. Ma questa volta mi aspetterai, okay?»
«Naturalmente, signore.» Steve sorrise, e cominciò a fargli delle domande sul libro, poi a un certo punto s’interruppe e spalancò gli occhi.
«Vuol dire che sta andando da Tiffany per comprare quel- lo che credo?»
Un sorriso enorme fu l’unica risposta.
L’amava. Che dio lo aiutasse perché amava quella donna disperatamente.

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