Un’attenta analisi del voto alle primarie del centrosinistra in Lombardia è stato messo a punto da on the nord:
“Partiamo dall’affluenza: hanno votato 150.000 Lombardi, contro i 398.000 del secondo turno delle primarie del centrosinistra vinte da Bersani, cioè il 37,8% dei precedenti elettori.
Il calo dell’affluenza non è stato omogeneo in tutte le province: a Mantova è tornato a votare solamente il 24% degli elettori, a Milano ben il 46,5%.
A Milano città addirittura il 53,5%. Sinteticamente possiamo riassumere così – in rosso sono indicate le province dove ha votato meno del 30%, in giallo tra il 30% e il 35%, in verde tra il 35% e il 40% e in azzurro oltre il 40% (solo provincia di Milano, 46,5%):
E’ interessante notare che la provincia dove si è registrato il maggior calo di votanti (Mantova) è anche la provincia dove Umberto Ambrosoli ha ottenuto il risultato migliore, pari al 77% dei consensi. Al contrario, in provincia di Milano, Ambrosoli ha ottenuto il risultato peggiore (52,2%), sempre meglio di Milano città (50,9%)”.
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La domanda finale è molto pertinente e ci deve far riflettere: “se avessero votato in 400.000, come due settimane fa – o proprio due settimane fa -, come sarebbe finita?”.
C’è molto da lavorare per vincere in Lombardia.