Fino a poco tempo fa non ero al corrente di questa spassosa interpretazione del mio illustre corregionale. E' stata una conversazione post pranzo a mettermi a conoscenza che Benigni, sulla falsa riga del suo maestro Dante, ha collocato, seppur come usciere, Marx in paradiso. Del resto la classe operaia ci era già andata, seppur al cinema.
Quello che mi ha colpito di questo video sono le ragine di tale fortunata sorte: la dottrina marxiana equiparabile alla predicazione di Gesù (in quest'ottica dovrebbe dirci Benigni se Engels veste i panni del Battista), solo che Marx ci è arrivato un pochino dopo. Benigni sostiene che i contenuti del pensiero di Marx sono perfettamente speculari a quelli di Gesù. A mio parere l'artista si dimentica però di dire (non credo lo ignori volutamente) che Gesù ha predicato la fratellanza e l'amore dei nemici, precetti che in S.Paolo si sviluppano in una vera e propria teoria non violenta che raccomanda di vincere il male con il bene e di rinunciare a qualsiasi vendetta per lasciare a Dio la giustizia e la retribuzione. Non mi risulta che Marx abbia detto qualcosa di simile. Anzi ha predicato la violenza come levatrice della storia. Il Deus caritas est di Giovanni diviene in Marx ferro ignique vastare. Rimanendo nell'ottica giovannea di amore =luce e odio=tenebre, Marx brancola nella caligine più densa avendo seminato l'odio, tra le classi è vero, ma pur sempre odio.
Marx, come appare chiaro, signor Benigni, non ha solo candidamente detto che Dio non c'è, perchè quando ha definito le sovrastrutture del passato come "vecchia merda" ha fatto riferimento al Padre, al Figlio e allo Spirito santo che avrebbero dovuti essere debellati con la forza, con la violenza e con il sangue (in molti stati è accaduto proprio questo). Nessuno può dire se Marx sia in paradiso. Di certo se ci fosse dipenderebbe dallo stesso motivo per cui posso andarci io: l'infinita misericordia di Dio che giudica secondo criteri a noi sconosciuti, perchè oggettivamente lo vedrei nella " riviera del sangue in la qual bolle qual che per vïolenza in altrui noccia"