Un bel miglioramento: dai “pali” alle veline…

Creato il 15 ottobre 2012 da Sidast

Al di là della drammatica situazione legata al non ancora elargito stipendio di Settembre e dei giochi e giochini sull’argomento (previsioni, indiscrezioni, notizie certe, voci di corridoio, tirare ad indovinare e via di questo passo…), quel che è certo è che il vero problema di Ast spa non è propriamente questo …..

Per un’azienda come l’Ast, infatti, il monte-salari non è l’unica voce d’uscita…. Cosa varrebbe, infatti, retribuire i dipendenti con puntualità se poi gli stessi non fossero messi in condizione di espletare il compito loro affidato a causa dell’assoluta mancanza di mezzi efficienti, magari privi del tagliando assicurativo e con le tanche vuote? E che dire, poi delle altre obbligazioni di legge da osservare?

Ecco perché l’Azienda, che ha perso la fiducia degli Utenti con la conseguenza di non poter contare neppure sui ricavi da traffico è costretta a rincorrere i crediti vantati che, comunque, non riusciranno più, seppure incamerati, a ripianare i debiti accumulati negli ultimi anni…

Siamo al default tecnico, quindi, senza soluzione in vista e che si aggraverà sempre di più, mese dopo mese fino alla chiusura dell’Azienda a meno che non venga lanciata, dalla nuova Ars e dal nuovo Governatore, una ciambella di salvataggio magari sotto forma di una leggina mirata.

Cosa è successo negli ultimi anni all’Ast noi lo sappiamo e l’abbiamo descritto nei circa trecento post del presente blog ai quali, evidentemente, i mille dell’Ast non hanno prestato soverchia attenzione visto che siamo stati perfino accusati di essere i manovratori di una presunta “macchina del fango” senza che ci venissero esplicitati i motivi che ci avrebbero spinto a ciò….

Eppure, abbiamo denunciato il falso in bilancio qualche anno fa, che è stato accertato dai Magistrati ma rubricato  “senza dolo”, mentre negli anni a venire i buchi dei bilanci successivi sono stati occultati fra le pieghe degli stessi documenti visto che, grazie al Cavaliere Berlusconi, l’eventuale reato non ha fatto più paura in quanto “depenalizzato”….

La Regione Siciliana si assuma le proprie responsabilità, quindi, visto che per lassismo e/o complicità ha lasciato che, prima Cuffaro (condannato per mafia) e poi Lombardo (attualmente indagato) attraverso l’invio in Consiglio d’Amministrazione e di Sorveglianza di propri sodali e l’invio di Vice Presidenti una volta per salvare il Direttore Generale (missione pienamente riuscita anche se dopo dieci mesi di purgatorio) e un’altra volta per fare “responsabilmente dimettere” lo stesso Direttore Generale (missione pienamente riuscita anche in questo secondo caso), ha lasciato che la crisi economico-finanziaria dell’Azienda precipitasse.

In tanti hanno creduto alle parole di Gaetano Tafuri che assicurava il puntuale pagamento delle retribuzioni (fatto non veritiero) e che si è posto anche il problema di penalizzare i Sindacati tradizionali che hanno fatto da “palo” per lunghi anni alla dissennata gestione aziendale a favore di Sindacati “nuovi di zecca” (accaniti divulgatori di documenti aziendali di cui vengono riforniti a josa dalla Gestione e dall’Amministrazione) a costo di mischiare fascisti e comunisti rivoluzionari  (ricordando in tal modo lo stile politico “lombardiano”) e, cioè il Confsal e i Cobas del “lavoro privato” escludendo totalmente (e te pareva….) il Sidast che non si è mai schierato con la prima e anche con la più recente “congrega” sindacale….

In buona sostanza, ben sette Sindacati aziendali, nessun Segretario Regionale dei quali risulta espresso dai lavoratori Ast, vi hanno colpevolmente portato all’attuale situazione  magari in cambio di una dissennata co-gestione o di qualche prebenda “ad personam” ed oggi o si defilano o non sanno proprio più che pesci pigliare per salvare le proprie “facce di bronzo” !

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