di GM Willo
Ieri notte ho fatto un brutto sogno. Succede tutte le volte che mangio una pizza con il salamino piccante e i peperoni, e poi ci aggiungo anche l’olio al peperoncino perché quando la bocca mi prende fuoco mi piace da matti! Gli ingredienti aprono la porta di Oniria, il mondo dei sogni, ma il tema del viaggio ce lo mettono sempre le notizie in prima pagina, e ieri non si è fatto che parlare di pirateria informatica, di leggi repressive e di sistemi per controllare internet. E così, nella semioscurità della mia stanza da letto, ho chiuso gli occhi e i peperoni si sono messi a lavoro…
Ho sognato che portavo i miei bimbi all’asilo, ma quando sono entrato nella sala ricreativa mi sono accorto che non c’erano più i giochi. La maestra mi si è avvicinata con la faccia piena di trucco, come in quel famoso video dei Soundgarden, e ha iniziato a parlarmi al rallentatore con parole appena comprensibili, ma nei sogni non hai bisogno di sentire davvero cosa dicono gli altri, perché lo sai ancor prima che parlino… “Nuovo regolamento… i bimbi devono portarsi i loro giochi da casa…”
“Ma come sarebbe?” ho chiesto io sbigottito, ma lei si è messa a ridere sgarbatamente, mentre l’abbondante rossetto sulle sue labbra incominciava a sciogliersi.
La scena poi è cambiata.
Guidavo insieme a qualcuno lungo il viale alberato vicino casa, ma se ci penso poteva tranquillamente essere un qualsiasi viale alberato… Più avanti, a un posto di blocco, una donna poliziotto mi ordina di accostare ed io, in tutta tranquillità, rallento e mi fermo. “Patente, libretto e permesso per il passeggero, grazie!” Io la guardo stralunato e mi accorgo che anche lei dev’essere uscita dal video di Black Hole Sun, ma la cosa non sembra preoccuparmi più di tanto. Ciò che mi incuriosisce, mentre estraggo i documenti dal portafoglio, è quel misterioso permesso per il passeggero richiestomi, perciò non faccio segreto della mia ignoranza e chiedo all’agente che cosa intenda. “Ma come che cosa intendo? Il permesso per il passeggero, o anche solo un documento che ne identifichi la parentela… Suvvia, le conoscerà le nuove norme del traffico contro il car-sharing, no? Erano su tutti i giornali…” E anche a questo punto il trucco della mia interlocutrice incomincia a liquefarsi, formando lunghi rigagnoli bruni ai lati delle sue guance.
La scena cambia di nuovo. Ora passeggio tranquillamente per il lungofiume, tra le bancherelle di un mercatino, quando ad un tratto una squadra di teste di gomma, vestita di tutto punto e coi manganelli pronti a scattare, carica senza esitare un gruppo di senegalesi che non fanno neanche in tempo a ripiegare le loro botteghe di cartone, piene di cd e dvd pirata. Il macello avviene davanti ai miei occhi in tutta la sua crudeltà, e alla fine dei poveri ragazzi di colore non rimane altro che una manciata di arti sanguinolenti mischiati a pezzetti di dischi di plastica. Allora una vecchietta mi si avvicina e mi sorride, con la solita faccia piena di trucco, sussurrandomi: “Hanno fatto bene…”
Sento di stare sul punto di svegliarmi quando il salamino vuole ancora dire la sua, allora la scena cambia un’ultima volta ed io mi ritrovo da solo, in camera mia, davanti al mio portatile. Apro il browser di Chrome, attendo la mia startpage pensando a cosa scaricarmi di bello per passare una serata in tranquillità, quando improvvisamente lo schermo si sintonizza su Canale 5. Allibito, cerco il cursore ma non lo trovo, così incomincio a clikkare a caso col mause e mi si accende Rai 2. Clikko ancora, sempre più stupefatto, ed ecco comparirmi Rete 4 con il telegiornale di Fede. In quell’istante una collaboratrice del giornalista sta dando notizie inutili che non riesco a capire, ma non posso fare a meno di lasciarmi incantare dal suo rossetto, sempre più rosso, sempre più rosso…
A questo punto mi sono svegliato, sudato e tramortito, con un unico pensiero in testa; basta con la pizza al salamino piccante e peperoni!